Twice - Doppio gioco
di Carmen Weiz
Informazioni Utili
titolo: Twice - doppio gioco
autore/autrice: Carmen Weiz
genere: romance con un tocco di suspance
saga/auto-conclusivo: auto-conclusivo ma fa parte della serie Swiss Angels ed è il terzo volume
personaggi principali: Sven e Teresa
Doppio P.o.v: Teresa e Sven (ma ci sono alcuni capitoli anche dal punto di vista di William)
ebook: 2,69€ disponibile gratuitamente con l'abbonamento di Kindle Unlimited
cartaceo: 12,90€ su Amazon (è possibile ordinarlo anche nelle proprie librerie di fiducia) e 6,00€ sul sito dell'autrice
TW: abuso, violenza psicologica, ricatto, violenza domestica e morte
Trama
Si dice che le apparenze ingannino... Lo sa bene Sven che, dopo aver vissuto di stenti come un senzatetto quando era solo un ragazzino, ha avuto la fortuna di essere adottato dalla famiglia Engel. Sven, ormai adulto, lavora come agente presso l’unità di élite Skorpion, una delle più importanti forze della polizia di Zurigo. Grazie al suo passato, il suo comandante lo coinvolge in un’indagine come agente infiltrato per smascherare un'organizzazione criminale che traffica stupefacenti all'Università di Zurigo. Il principale sospettato è William Thompson, il figlio di uno dei più importanti avvocati della Svizzera, e Sven, insieme al collega, l’agente Andre Lehmann, sarà incaricato di fare luce su questo intricato caso. Sven sa quali siano i pericoli, è consapevole di cosa significhi essere considerato un emarginato, però non sa cosa accadrà quando, nel corso dell’indagine, si sentirà sempre più attratto da Teresa, la fidanzata del principale sospettato, l’unica ragazza su cui non avrebbe mai dovuto posare gli occhi. Il desiderio di Sven nei suoi confronti cresce sempre di più, in un turbinio di passione proibita che non ha mai sperimentato e non osa nominare.
Recensione
Prima di iniziare con la recensione ci tenevo a fare i miei complimenti all'autrice per la delicatezza, il tatto e la profondità con cui ha raccontato una storia così importante e attuale, scandagliando nel profondo l'animo e la mente umana sia della vitta che del carnefice, denunciando la gravità e la dannosità della violenza psicologica in una relazione tossica e violenta.
"questo libro è dedicato a tutte le donne che hanno lottato e si sono ritrovate sull'orlo del precipizio, desiderosi di lasciarsi andare e porre fine alle loro sofferenze, ma che, in qualche modo, hanno trovato il coraggio di riprendere in mano la propria vita e combattere ancora una volta. Le vere eroine siete voi. Coloro che sono state cacciate, abbandonate mentre erano deboli, ma che sono ritornate ancora più forti di prima, pronte a essere nuovamente se stesse. Mi inchino davanti a voi. - Carmen Weiz"
La storia vede come protagonista maschile Sven, figlio adottivo della famiglia Engels, che scappato da un padre violento ha vissuto per strada per un periodo provando la fame e il freddo, senza nessun tipo di aspettativa per il futuro desiderando quasi di non svegliarsi più.
"si diceva che tutte le famiglie felici lo erano allo stesso modo, dall'altra parte si era convinti che quelle infelici lo fossero in modo diverso. Poteva anche essere vero, ma una cosa la sapevo per certo: tutti i genitori violenti erano uguali e si lasciavano dietro una scena di dolore e sofferenza che perdurava per tutta la vita di coloro che erano stati vittima di abusi."
L'incontro con Marion Engels gli cambierà la vita e gli farà capire cosa significa essere amati, protetti, appoggiati e supportati... cosa significava avere una famiglia. Ha frequentato l'accademia per diventare poliziotto e all'età di 25 anni si trova a dover affrontare il suo primo incarico di agente sotto copertura infiltrato all'università di Zurigo come agente sotto copertura per tenere sotto controllo William studente di giurisprudenza e figlio di una delle famiglie inglesi più influenti e ricche d'Europa, indiziato principale per l'indagine di spaccio e di abusi sessuali su ragazze anche minorenni.
"quel giorno sul ciglio della strada, mi ero ripromesso che, una volta diventato adulto, avrei trovato un lavoro e l'avevo fatto. Non era soltanto umile e onesto, era il mio modo di aiutare gli altri. Avevo una famiglia che mi amava in modo incondizionato, una dimora, anche se si trattava di un piccolo appartamento, era tutto mio, acquistato con i soldi del duro impegno che avevo messo nel raggiungere il mio obiettivo. Ma la cosa più importante era che non mi ero mai abbassata a cercare l'uomo responsabile del mio abbandono..."
Teresa è una giovane ragazza di ventitre anni che è arrivata in Svizzera come ragazza alla pari, dopo un'anno riesce ad ottenere una borsa di studio e iscriversi all'università. Si trova a frequentare il suo ultimo semestre prima della laurea e sta attendendo di essere ammessa al tirocinio per poter terminare il suo percorso di studi e nel mentre lavora come cameriera in un bar vicino all'università.
E' sempre stata una ragazza molto ingenua, dolce con zero esperienze in fatto di ragazzi e quando al primo anno incontra William che la tratta come una principessa, la venera e l'aiuta nel momento più brutto della sua vita, le sembra di aver vinto alla lotteria. Ma come si dice i mostri peggiori sono quelli che si nascondono dietro alla facciata del bravo ragazzo e che riescono a manipolare tutti coloro che ti circondano portandoli a credere che lui sia il ragazzo perfetto.
Teresa dopo quasi tre anni di relazione non riconosce più il ragazzo che ha al suo fianco, ragazzo che da continue feste a quella che è casa "loro, ragazzo che la usa solo per sfogare i suoi appetiti sessuali, ragazzo che dietro a carezze e paroline dolci le lascia intravedere il ragazzo perfetto che era, portandola ad ancorarsi ad un ricordo.
"osservava la pioggia meravigliata, al posto degli occhi aveva due topazi brillanti e, per un momento riuscì a capire cosa avesse visto William in lei: era come i primi raggi di sole caldi che fendevano le nuvole dopo un lungo e freddo temporale"
Teresa infatti vorrebbe andarsene, sente di essere oppressa, sente di essere manipolata e di starsi spegnendo, ma non ha le possibilità economiche per vivere da sola in Svizzera e ad un passo dalla laurea vuole cercare di resistere, nella speranza che ottenendo un lavoro e andando a vivere da sola le cose magari con William si possano in qualche modo risolvere.
Tuttavia, più il tempo passa più Teresa si sente intrappola, si sente annientata, sente di essere un oggetto e non più una donna, non riconosce più in William il ragazzo dolce amorevole che aveva conosciuto nei primi mesi di relazione però allo stesso tempo non avendo vere amicizie e non avendo vicino a sé neanche la sua famiglia si sente sola e senza nessun tipo di speranza. William con attacchi sempre meno velati di violenza, le fa intuire che per lei sarebbe impossibile allontanarsi da lui, la fa sentire totalmente dipendente e succube.
"negli ultimi mesi avevo provato a negare le prove che, giorno dopo giorno, venivano poste davanti agli occhi. Avevo pregato e sperato con tutto il cuore che la situazione, che avevo già vissuto una volta, non si ripetesse. Purtroppo, però, le preghiere la speranza non erano mie alleate. Tuttavia, dalla mia parte avevo l'unica certezza che non avrei mai voluto avere, montarlo che mi scavava la mente da parecchio tempo: William era coinvolto in qualcosa di cui sarebbe stato meglio e sarà la larga."
Teresa si sta spegnendo, non riesce quasi più a trovare la forza per andare avanti, cerca solo di passare meno tempo possibile in quella che lui gli aveva fatto passare per casa loro, ma che le sta facendo capire che in realtà è casa sua e lei non ha nessun tipo di voce in capitolo in quello che riguarda chi o meno far entrare in quella casa. Con continue feste ogni sera, lei ha anche paura a dormire, non può neanche rifiutare le avances sessuali che William le fa nel cuore della notte, perché praticamente neanche tenta di chiedere se è d'accordo, per cui si lascia scivolare addosso i giorni passando tutti i pomeriggi a studiare e a lavorare nella speranza di resistere e terminare quest'ultimo semestre di università.
"il dolore mi scuoteva ed era come se mi trovassi in mezzo a un uragano, senza riparo, speranza o scelta. Piansi per me stessa perché continuava a stargli accanto nonostante la persona che era diventata, ma soprattutto perché per quanto desiderassi andarmene, non avevo via d'uscita."
Le cose però, cambiano quando Teresa conosce Theo, ovvero il nostro Sven, agente sotto copertura, perché lui fin da subito la guarda con un'intensità e con una premura che mai nessuno ha avuto nei suoi confronti. Theo con poche parole, frasi anche abbastanza enigmatiche, risultando l'opposto sia fisicamente che caratterialmente di William, in qualche modo le dà un senso di sicurezza e quando scoprirà che in realtà è entrata a far parte del giro di amici e colleghi di William è ben determinata da stargli alla larga.
Sven dal loro primo incontro, legge negli occhi di Teresa la sofferenza, la paura, la fame... tutte emozioni a lui note che ha vissuto in prima persona e nonostante si ripeta di rimanere lucido e razionale per portare a termine la missione, si ritroverà a cercare il suo sguardo, a seguirla e a proteggerla anche in maniera indiretta.
"amavo il mio lavoro e non avevo mai dubitato delle mie scelte, almeno fino a quando lei non era entrata nella mia vita. Stavo riversando tutto me stesso in quell'incarico, ma la mia vera natura stava interferendo con il mio alias e non avevo idea di come evitare che la situazione precipitasse. Ciò che provavo per lei, ciò che avrei voluto dire o fare non mi lasciavano agire con tranquillità e nel modo più fruttuoso per il caso. (…) Non riuscivo a ragionare quando le stavo vicino, era come se la mia mente si è annebbiasse e il quale prendesse il sopravvento, facendomi perdere la ragione."
Ma quando comprende che in realtà le scene che vede di Teresa e William che da fuori sembrano la coppia più amorevole del mondo, sono solo una copertura e che Teresa in realtà sta fingendo per sopravvivere sarà impossibile per lui non intervenire a cercare di diventarle quantomeno amico.
In un susseguirsi di colpi di scena, momenti di grande introspezione, di descrizioni di anime fragili e rotte che si incontrano si riconoscono e si proteggono, Twice doppio gioco, è un romanzo che rapisce il lettore fin dalla prima pagina per il forte impatto emotivo delle scene descritte, per la forte empatia che si instaura con i personaggi e per la trama fitta di colpi di scena.
Teresa è un personaggio che mi è entrato veramente nel cuore, più volte nel corso del romanzo mi sono fermata e provavo l'impulso di volerla quasi abbracciare, è una ragazza così sola, così schiacciata dalla vita e dagli abusi psicologici e fisici di un ragazzo che invece di amarla la usa come una bambola di pezza, che veramente il mio cuore si è stretto.
"era quella la differenza più grande tra i due uomini che avevano rappresentato qualcosa nella mia vita: William mi aveva sempre ingabbiato, Sven, al contrario, mi aveva donato delle ali che mi avrebbero permesso di volare in qualsiasi momento"
Sven è un uomo che ha fatto del suo dolore e del suo passato traumatico, la sua forza per essere la versione migliore di se stesso, ha colto appieno le opportunità positive che la Vita gli ha posto per cercare di lasciarsi alle spalle una famiglia, un padre, violento oppressivo e che non l'ha mai amato.
Sven è stato un bambino vittima di abusi, che però non ha chiuso il suo cuore e non ha mai perso la speranza anche nei momenti in cui desiderava semplicemente lasciarsi andare e non svegliarsi più.
Sven e Teresa si sono riconosciuti al primo sguardo, hanno intuito di avere un passato più simile di quello che all'apparenza dimostravano. Si sono osservati, studiati, riconosciuti e amati in maniera delicata, fatta di piccoli sguardi, carezze velate, piccoli messaggi segreti… Si sono aspettati hanno cercato di superare i propri traumi e le vicende drammatiche che gli hanno lacerati nel profondo, per poi ridonarsi e costruire insieme la loro vita, mettendo finalmente da parte la sofferenza e gli abusi che avevano caratterizzato la loro prima parte di vita.
"so che dovrai sentirmi in colpa per il modo in cui ti ho conosciuta, ma non ci riesco Tess. Non mi stancherò mai di ringraziare Dio per averti messo sulla mia strada. La prima volta che ti ho visto, ho pensato che i tuoi occhi fossero tristi. Ora, invece, quando ti guardo riesco a vedere tutto ciò che stavi cercando disperatamente di salvare. Sei perfetta così come sei."
Che dire è un romanzo scorrevole, estremamente introspettivo, emozionante e coinvolgente che fin dal prologo suscita emozioni molto forti nel lettore.
In ogni romanzo Carmen Weiz dimostra di essere una scrittrice eccezionale nell'indagare e scandagliare l'animo umano, cogliendo ogni sua sfaccettatura, parlando sempre di come il mostro più cattivo è proprio l'uomo stesso, ma di come nel mondo esistono anche delle brave persone, delle anime bianche, pronte ad aiutare il prossimo.
Nei suoi libri riesce sempre a descrivere sia il peggio che la vita umana può dare alle persone, ma allo stesso tempo anche il meglio, riesce a dare speranza perché in ogni sua storia c'è un lieto fine, lieto fine a cui si arriva combattendo con le unghie con i denti, provando sulla propria pelle il dolore e la sofferenza, per poi apprezzare le piccole cose e l'amore puro e incondizionato.
Ringrazio ancora la casa editrice, la quest book community e naturalmente Carmen Weiz per la possibilità di collaborare ancora con loro e di aver letto questo piccolo gioiellino.
XoXo
Chiara, Labotteghinadeisogni
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Complimenti Chiara. È un onore collaborare con te.
RispondiEliminaGrazie per la splendida recensione. ♥️📖♥️
Carmen Weiz.