giovedì 2 gennaio 2025

Recensione "Il fiume incantato"

 Il Fiume Incantato
di Rebecca Ross

Informazioni utili
titolo: Il fiume incantato
autore/autrice: Rebecca Ross
auto-conclusivo/saga: 1 di 2
genere:fantasy romance
personaggi principali: Adaira, Jack, Torin e Sidra






Trama
L’isola di Cadence è un luogo ricco di magia: le notizie vengono diffuse dal vento, gli scialli possono diventare resistenti come armature e ci sono lame che con un piccolo taglio possono instillare una paura profonda. Da tempo immemore, però, il territorio è diviso dal confine dei clan, una lunga catena di rocce che separa l’Est, dominato dai Tamerlaine, dall’Ovest, su cui regnano i Breccan. Sono passati dieci anni da quando Jack Tamerlaine ha lasciato Cadence per approdare sul continente, dove ha dedicato la sua vita allo studio della musica. Ma quando sull’isola le bambine iniziano a scomparire una dopo l’altra, Jack viene richiamato a casa per unirsi alle ricerche. Adaira, l’erede dell’Est, sa che gli spiriti che governano i quattro elementi rispondono solo alle melodie di un bardo e, credendo che siano coinvolti nelle sparizioni, è costretta a chiedere aiuto a Jack. I due non si vedono da quando erano piccoli e non facevano altro che bisticciare, ma ora, loro malgrado, devono collaborare. Canzone dopo canzone, Jack e Adaira imparano a conoscersi come se fosse la prima volta, mentre scoprono che le cause dietro ai dispetti degli spiriti sono più sinistre di quanto immaginassero. Un antico segreto giace sotto la superficie di Cadence, e potrebbe stravolgere il precario equilibrio dell’isola minacciando la sicurezza di tutti gli abitanti.

Un mistero da risolvere, un’isola divisa a metà a causa di segreti ormai dimenticati, due protagonisti rivali sin da bambini, sullo sfondo di un paesaggio che ricorda le splendide brughiere e le scogliere a picco della Scozia. Dall’autrice di Divini rivali e Spietate promesse, una nuova avventura ricca di incantesimi, folklore e romance.

Recensione

Il fiume incantato di Rebecca Ross è un romanzo magico e suggestivo, che intreccia elementi fantastici a elementi di mistero che intrecciano antiche credenze, magia, spiriti della natura, ad un indagine profonda e introspettiva dei personaggi.

La storia è scritta con uno stile estremamente poetico e musicale, accompagna perfettamente la storia raccontata risultando armoniosa e in linea con la magia che abita l'isola di Cadence dove gli spiriti della natura, invisibili eppure tangibili, ascoltano, partecipano, a volte ostacolano gli abitanti dell'isola.

Le vicende si svolgono sull'isola di Cadence, luogo ricco di natura incontaminata, che ricorda i paesaggi della Scozia con le sue scogliere, i suoi vasti prati, i luoghi misteriosi e ricchi di fascino che accompagnano una storia intrigante, emozionante e coinvolgente.

I protagonisti della nostra storia sono Jack e Adaira anche se molto spazio viene dato a Sidra e Torin, sono tutti e quattro molto diversi eppure accomunati dal senso del dovere e del coraggio per il bene degli abitanti della loro parte dell'isola i Tamerlaine.
Jack è diventato un bardo, mandato sul continente, allontanato dalla sua gente e dalla sua famiglia, ha studiato e vissuto per un lungo periodo lontano dalla sua terra natale, convinto di essere stato scacciato dalla sua stessa tribù, malvoluto dalla sua stessa gente e dalla sua stessa famiglia, senza patria e senza amore. Jack non avendo mai conosciuto suo padre ha sempre sentito dentro di sè questa mancanza, questo senso di non appartenenza che lo ha portato da piccolo a voler essere sempre in prima fila, cercando di dare prova di sè per essere accettato.
Dall'altra parte abbiamo la sua nemesi Adaira, unica erede del clan, fin da piccola è stata cresciuta sapendo che un giorno il compito di guidare il suo popolo sarebbe toccato a lei. Anche lei ha sempre sentito il peso di dover dimostrare il suo valore e il suo coraggio esponendosi in prima linea in molte situazioni.
Poi abbiamo Sidra, così dolce e riflessiva, cresciuta da sua nonna, è diventata una guaritrice sapiente e amorevole, pronta ad aiutare il prossimo è caratterizzata per la sua forte empatia, forza d'animo e di coraggio. Sidra sta crescendo come sua, amandola e proteggendola, la figlia che Torin ha avuto nel suo primo matrimonio. Sidra ama Torin, eppure è convinta che il cuore di Torin sarà per sempre della sua prima moglie e quindi si accontenta della sua vita, di amare la loro figlia, di curare e supportare la sua gente e di consigliare come può Adaira.
Torin è un personaggio, che forse più di tutti, ha fatto una crescita esponenziale, indagando nel profondo del suo essere, mettendosi in discussine e cercando di smussare i suoi spigoli, di ammorbidire i suoi difetti e di aprire il suo cuore. Torin è un uomo coraggioso, tenace e tutto di un pezzo, cugino di Adaira, è a capo della guardia cittadina, e per proteggere la sua gente e quindi di conseguenza la sua famiglia, passa tutte le notti di guardia per braccare, fermare e impedire ai Breccan di compiere razzie nel loro territorio.

Ma le cose cambiano quando alcune bambine scompaiono di punto in bianco, in pieno giorno, senza lasciare nessuna traccia dietro di sè. La paura e il terrore si impossessano presto dell'isola e Adaira che si trova al comando, poichè suo padre è gravemente malato, non sà come impedire che ciò accada, non sa come aiutare Torin nelle ricerche e sopratutto non sa come riportare a casa queste bambine scomparse. Avrebbe tanto bisogno di supporto e di consigli materni, ma essendo rimasta orfana di madre in giovane età, sente su di sè tutta la responsabilità e quindi seppur faticosamente è costretta a chiedere aiuto alla sua nemesi, alla persona che aveva reso la sua infanzia difficile, ma allo stesso tempo all'unica persona in grado di suonare per gli spiriti della natura unica speranza per comprendere in che direzione andare: Jack.

Jack ritornato sull'isola dovrà fare i conti con la consapevolezza di avere una sorella più piccola di cui non sapeva niente ma sopratutto dovrà fare i conti con il suo senso di inadeguatezza che ha covato negli anni, con la consapevolezza maturata e strutturata da anni di lontananza di non essere ben accetto dalla sua stessa gente, di non avere un posto in quell'isola che un tempo era la sua casa. Tornato pieno di rabbia e di rimorsi, Jack è deciso a rimanere meno tempo possibile sull'isola, ma quando scopre che ad averlo convocato non è stato il sire ma Adaira, l'erede, la sua nemesi, l'incarnazione di tutto quello che non è mai stato lui e mai sarà, rimane spiazzato anche perchè davanti non si trova una ragazzina viziata e altezzosa, ma una giovane donna, stremata dal peso delle responsabilità, maturata e pronta a chiedere perdono, aiuto e supporto da colui che è sempre stato il suo nemico.

Ho apprezzato veramente tanto la maturità dei personaggi e la crescita che ognuno di loro fa a partire da Adaira che comprende subito che per aiutare la sua gente deve mettere da parte la sua ritrosia o i suoi dubbi, ma allo stesso tempo capisce che non deve perdere di vista se stessa e la sua felicità.
Jack comprende che vivere nel rimorso e nella rabbia non porta a nulla, che le cose spesso non sono come appaiono e che deve dare modo alle persone di spiegare anche la propria ragione e il proprio punto di vista; ho apprezzato molto il modo in cui Jack costruisce un rapporto con la sua sorellina, di come interagiscono e di come riesca ad imparare da una bambina tantissime cose.
Sidra impara che per aiutare gli altri prima deve imparare ad amare se stessa, a ritrovare la fede, a non soccombere agli eventi e alle circostanza, che non deve sbiadire per accomodare sempre il prossimo, ma che deve combattere per la sua felicità.
Torin, come ho detto anche prima, è forse il personaggio che ha una crescita maggiore infatti da uomo burbero, taciturno, che nella violenza vede l'unico modo per difendere ciò a cui tiene, comprende che in realtà il non detto a volte crea delle distanze insormontabili, che parlare, cercare il dialogo e la comunicazione sono i modi migliori e gli unici per poter far sentire importanti le persone a cui si tiene e soprattutto comprende che il dimostrarsi vulnerabile, bisognoso di aiuto e anche di affetto non è un limite ma solamente un aspetto che caratterizza ogni essere umano. Lui per non perdere la sua famiglia, per non farsi logorare dal dolore e annientare dallo sconforto, analizzando e scendendo a patti con il suo passato non sempre limpido, riuscirà ad ammettere i suoi profondi sentimenti a sua moglie, riuscirà ad esternare le sue paure a sua cugina e così facendo riuscirà ad avere una crescita inimmaginabile.
Forse in questo primo volume, se Jack e Adaira sono da una parte i veri protagonisti, la storia di Torin e Sidra è quella che forse mi ha preso di più, perché ho trovato due personaggi maturi, che non si fanno limitare dal proprio passato e dal fatto di essere cresciuti in un determinato modo, ma con consapevolezza dei propri sbagli e dei propri rimorsi, cercano conforto l'uno nell'altra e rinascono come due Fenici. 
Infatti a mio avviso le storie di entrambe le due coppie sono ben bilanciate, anche se probabilmente nel secondo volume penso ci sarà un focus maggiore su Jack e Adaira che paradossalmente in questo volume non vengono più di tanto approfonditi in quanto ci si concentra di più sull'azione.

La storia è da subito avvincente, emozionante e piena di mistero, ammaliata dal mondo creato dall'autrice, dall'originalità degli elementi magici, dalla complessità dei personaggi così umani e tridimensionali, Il fiume incantato si è rivelato una bellissima lettura, dove elementi di avventura, di magia e d'amore si intrecciano alla perfezione creando un fantasy con un tocco di romance, perfettamente bilanciato con un finale dolce amaro che mi porta nello sperare nella pubblicazione il più imminente possibile del suo seguito.

XoXo
Chiara, Labotteghinadeisogni

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