giovedì 5 dicembre 2024

Recensione "Le cronache di Alaster Vol1: Drago"

 Le cronache di Alaster (Vol1) - Drago 
di Leonardo Tomer 


Informazioni Utili 

titolo: Le cronache di Alaster (vol1) - Drago
autore/autrice: Leonardo Tomer
genere: fantasy 
saga/auto-conclusivo: 1 di 2 (dilogia)
personaggi principali: Alaster, Marcel e Myra
Letto in collaborazione con l'autore che ringrazio per la copia






Trama

Sono passati secoli dalla terrificante guerra contro il Vuoto. I Draghi hanno abbandonato i mortali a loro stessi e qualsiasi forma di magia spontanea sembra quasi scomparsa del tutto. Ciò che ne è rimasto sono dissapori tra le diverse razze: gli elfi si sono isolati nella loro foresta da tempo, e i nani, decimati da sanguinose guerre, restano rintanati nei loro domini. Gli umani e le mezze razze si sono spartiti il resto. E' in questo scenario che il destino di Alaster, un giovane mercenario, si intreccia con quelli del mezz'uomo Marcel e della Maga Myra durante la ricerca del preziosissimo Occhio del Drago, portandolo al risveglio di un antico potere sopito dentro di lui e alla sbalorditiva coscienza delle sue misteriose origini. Leonardo Tomer ci accompagna attraverso i luoghi incantati di Jordin, abitati da creature leggendarie, dove spesso i personaggi si troveranno coinvolti in duelli estremi.

Recensione

Le cronache di Alaster (vol1) - Drago è un romanzo fantasy che in un turbine di avventura e d'azione ci porta in un mondo popolato da uomini, maghi, elfi, orchi, goblin, draghi e mezzi-uomini che dopo una guerra logorante ed estenuante, si sono divisi i territori e vivono in uno stato di relativa pace.

Le vicende si aprono con Marcel un mezzo uomo che vuole a tutti i costi portare a termine le ricerche del suo defunto nonno che aveva passato tutta la sua vita a provare l'esistenza dei cancelli di pietra e di elementi riconducibili ai tempi in cui i Draghi vivevano sulla terra. 
Durante quest'avventura non adeguatamente preparata, Marcel verrà salvato da Alaster un mercenario che si offre di accompagnarlo nella sua città natale, dove risieda la Gilda per cui lavora e che rappresenta anche la sua casa. Da qui si instaurerà subito un'amicizia forse all'apparenza improbabile tra Marcel e Alaster che, accomunati dalla curiosità e dalla sete d'avventura, diventerà sempre più forte e basata sulla fiducia reciproca. 

Onde evitare spoiler mi fermo qui con la trama e passo a parlarvi delle mie impressioni e delle mie opinioni circa il primo volume di questo libro fantasy che si inserisce nella tradizione classica dell'epic fantasy che si basa sul viaggio dell'eroe e dei suoi aiutanti in cerca di qualcosa che salverà il mondo.
Devo dire che fin da subito sono rimasta incuriosita da questa trama apparentemente classica del genere (vedi lo Hobbit o La Ruota del Tempo) ma che mi comunicava di più.

La storia si apre subito in medias res, veniamo subito risucchiati in un turbine di azione e di avventura nel quale compaiono sulla scena i nostri personaggi; ora se la prima metà del libro l'ho trovata seppur scorrevole un pochino frettolosa e forse poco accattivante, poi dalla seconda metà grazie anche ad un colpo di scena, la storia si fa più complessa ed originale, coinvolgendomi profondamente nella narrazione e nelle vicende dei personaggi.

Infatti a metà libro conosciamo anche un'altro personaggio che sarà poi cruciale nella storia, la Maga Myra, che stremata dalla prigionia da cui è stata salvata da Marcel e Alaster, si dimostra subito un'alleato prezioso per completare il viaggio e ritornare salvi nell'Impero. 

Durante questo viaggio i tre scopriranno che qualcosa di misterioso e considerato leggendario si aggira nei territori sconfinati intorno all'Impero e che le cose non sono così semplici come vogliono far credere. Come prima cosa scopriranno che orchi e goblin non sono creature scomparse e mitologiche ma sono una minaccia concreta e pericola ma sopratutto Alaster scoprirà di non essere un semplice mercenario e di avere dentro di sè un potere antico e immenso. 

Marcel è un mezzo uomo che ha sempre passato la sua vita sui libri, studiando e assistendo il nonno nelle sue ricerche. E' un personaggio mite e riflessivo non abituato all'azione, ma nonostante questo da dimostrazione di grande coraggio, per amore di conoscenza non si tira indietro davanti a niente e si mette in gioco fin da subito pronto ad imparare e a provare.

Alaster è un mercenario, orfano di genitori, è stato trovato e adottato dal capo della gilda, non conosce altra vita al di fuori di quel mondo fatto di combattimento, allenamento e battaglie. E' un uomo impavido, coraggioso e leale... dimostra di aver un buon cuore e anche tanta astuzia che più volte gli permetterà di salvare se stesso e i suoi compagni di viaggio. Sogna di poter viaggiare, perchè no anche volare, vivere un'avventura e quando gli capiterà l'occasione di vivere un'avventura non se la farà fuggire.

Myra è una maga, anzi una mezza elfa, è estremamente curiosa e coraggiosa, non ha paura di esporsi e di ritrovarsi anche in situazioni di pericolo. Buona di cuore, valorosa ed empatia, per cambiare la sua vita e non precludersi niente, si aggregherà a questa coppia strana e improbabile di Alaster e Marcel in un viaggio avventuroso, estenuante e anche pericoloso, ma che le daranno uno scopo e le faranno trovare due veri amici su cui poter contare.

La storia mi è piaciuta molto, l'ho trovata originale e valida pur inserendosi in un topic letterario ricco di storie che hanno anche segnato il genere. L'unica cosa che non mi ha convinto, per mio gusto personale, ma che nonostante qualche incertezza all'inizio, poi è passata in secondo piano grazie alla storia e alle vicende narrate, è lo stile di scrittura che ho trovato un pò acerbo e "meccanico". Specialmente all'inizio, nonostante la velocità della narrazione, lo stile di scrittura e la forma narrativa mi stava veramente rallentando nella lettura in quanto mi sembrava molto scolastico e poco fluido, fatto di descrizioni sterili e slegate tra loro di personaggi, paesaggi e azione. Nonostante lo stile sia rimasto questo devo dire che la storia, come accennato prima, si fa talmente tanto interessante e intrigante che questo aspetto è passato in secondo piano e ho divorato le duecento pagine rimanenti del libro, incapace di staccarmi da esse proprio per i costanti colpi di scena. 

Che dire nonostante lo stile di scrittura non proprio nelle mie corde, ho apprezzato molto la storia e mi sento di consigliarla caldamente anche a chi magari non ha mai letto un fantasy e vorrebbe provare ad approcciarsi al genere in quanto è una storia molto scorrevole e dallo stile semplice e incalzante. La presenza anche di una cerchia ristretta di personaggi permette al lettore di calarsi bene nel libro senza perdersi o avere troppa difficoltà a comprendere il mondo e le vicende narrate.

Ringrazio ancora l'autore per la copia e la fiducia!

XoXo
Chiara, Labotteghinadeisogni

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domenica 1 dicembre 2024

Recensione "Il villaggio perduto"

 Il villaggio perduto 
di Camilla Sten


Informazioni Utili

titolo: Il Villaggio Perduto
autore/autrice: Camilla Sten
genere: thriller 
auto-conclusivo/saga: Auto-conclusivo






Trama

Alice Lindstedt è una giovane regista di documentari costretta a barcamenarsi con la precarietà. C’è una storia, nascosta da qualche parte nelle crepe del passato, che la ossessiona da sempre. Nell’estate del 1959 il piccolo villaggio minerario di Silvertjärn è stato teatro di un evento inspiegabile: i suoi novecento abitanti sono svaniti nel nulla, lasciandosi dietro soltanto una città fantasma, il cadavere di una donna lapidata nella piazza del paese e una neonata di pochi giorni abbandonata sui banchi della scuola. Nonostante le indagini e le perlustrazioni a tappeto della polizia, non si è mai trovata alcuna traccia dei residenti, né alcun indizio sul loro destino. La nonna di Alice viveva nel villaggio, e tutta la sua famiglia è scomparsa insieme a loro. Le domande senza risposta sono troppe, e Alice decide di realizzare un documentario per ricostruire ciò che è realmente accaduto. Insieme a una troupe di amici si reca sul posto per i primi sopralluoghi: ben presto capiranno che non sarà così facile tornare indietro.

Recensione 

Il Villaggio Perduto è un romanzo che si appoggia su delle premesse molto originali e intriganti che catturano fin dall'inizio il lettore coinvolgendolo in una trama fitta di punti interrogativi e di mistero.

La narrazione alterna momenti al presente denominati "Adesso" e momenti frammentati che vengono denominati "Allora" e a delle lettere che ci aiutano a comprendere l'evoluzione e il mutamente mentale di Aina. 

La storia segue le vicende di un piccolo gruppo di ragazzi che spinti dalla giovane Alice sono stati reclutati per fare un sopralluogo e avere del materiale per ottenere ulteriori fondi per girare un documentario su un caso di cronaca che settant'anni prima aveva sconvolto la Svezia e aveva indirettamente coinvolto anche Alice.
Infatti la nonna di Alice, recentemente venuta a mancare, era cresciuta a Silvertjarn dove aveva vissuto la sua adolescenza in questa piccola comunità di nemmeno 900 abitanti e che poi era andata via con il suo fidanzato per mettere su famiglia in una città con più opportunità lavorative. 
Il rimorso e il dolore che hanno sempre attanagliato sua nonna per aver perso di punto in bianco tutta la sua famiglia, hanno portato Alice a maturare il desiderio di conoscere la verità e in qualche modo far riposare in pace sua nonna.

La storia fin dall'inizio mi ha coinvolto e incuriosito perchè è talmente tanto intrigata da non riuscire ad immaginare dei possibili scenari per risolvere e spiegare la scomparsa improvvisa di 900 abitanti. 
Fin da subito la cosa che coinvolge è l'ambientazione che l'autrice riesce a rendere in maniera perfetta, rendendola parte integrante della storia, rendendola animata e protagonista. Mi sembrava di star vedendo un film, riuscivo perfettamente ad immaginarmi i luoghi e a percepire il senso di desolazione, di un luogo dove il tempo si era fermato facendo calare una bolla che lo tagliasse fuori dal mondo e dallo scorrere normale del tempo. 
Anche il carico emotivo delle persone coinvolte hanno donato quel qualcosa in più alla narrazione che è rimasta sempre molto serrata e costante, insinuandosi nella mia mente e rendendomi impossibile chiudere il libro e fare altro. E' un romanzo che si divora proprio perché immaginare possibili scenari di risoluzione è difficile e questo aumenta la curiosità nel lettore e la voglia di scoprire sempre cose, complice poi le scoperte fatte e il senso di essere osservati da un paese fantasma, dove perfino le case hanno gli occhi.

Fin qui tutte cose positive, il problema arriva quando bisogna iniziare a stringere e ad incanalare le informazioni per giungere ad un finale. Ho trovato l'evoluzione della storia e il finale sotto tono rispetto alle premesse iniziali, troppo fantasioso e privo di fondamento. Purtroppo non sono rimasta per niente soddisfatta dalla piega che ha preso il romanzo che ho percepito forzata come se l'autrice non riuscisse neanche lei a risolvere il cubo di rubik che aveva creato.

Che dire se avete comunque voglia di leggere una storia dall'ambientazione molto suggestiva e vivida, scritto bene e veramente scorrevole, ve lo consiglio ma vi dico di non aspettarvi la risoluzione dell'anno...


XoXo
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Recensione "La profezia del cerchio"

 La profezia del Cerchio  di Marina Galatioto Informazioni Utili titolo: La profezia del cerchio autore/autrice: Marina Galatioto genere: fa...