lunedì 27 ottobre 2025

Recensione "Rosso Trachea"

 Rosso Trachea 
di Franz Konig 

Informazioni utili

titolo: Rosso trachea 
autore/autrice: Franz Konig
genere: thriller 
auto-conclusivo/serie: 1 di una serie di libri auto-conclusivi
personaggi principali: Doc Roversi e Angelina Carta

Letto in collaborazione

Trama

Roversi è un medico, lavora presso un piccolo ospedale di provincia, Vignola, nella Divisione di Ortopedia. In una notte di reperibilità è chiamato a operare una ragazza coinvolta in un grave incidente in moto. Tony, il guidatore, muore per i danni addominali, ma la ragazza se la cava e le fratture guariscono. Dopo qualche mese la ragazza viene trovata nel suo letto uccisa da una profonda ferita alla gola. Angelina Carta è un agente scelto, da poco dislocata in quel paesotto, ed essendo l'ultima arrivata, viene incaricata di raccogliere i dati e impostare l'indagine della morte di quella ragazza. Tanto, lei lo sa, di prostitute anche belle e simpatiche ne vengono uccise dappertutto e tutti i giorni e il colpevole è sempre un cliente. Poi il protettore della ragazza muore nell'incidente stradale. Angelina è una ragazza arrabbiata, antisociale e delusa dal mondo maschile, e non sapendo con chi cominciare decide di interrogare per primo il Doc. Roversi, almeno come persona informata sui fatti. Maria Dos Santos è la vittima.

Recensione

Rosso trachea è il primo medical thriller di una serie di romanzi auto-conclusivi che vede come protagonista il dottor. Roversi medico, ortopedico, che lavora presso un piccolo ospedale di provincia, in cui sono pochi i fatti degni di nota. 

Si tratta di un libro breve ma funzionale, in cui viene sviscerata una trama interessante e ricca di elementi da scoprire sul caso senza però tralasciare quello che è l'aspetto umano. Infatti la storia, per quanto incentrata quasi unicamente sul caso, l'uccisione violenta di una giovane donna Maria, è ricca anche di riferimenti che caratterizzano a tutto tondo il dottor Roversi, che gli amici chiamano Doc. 

Doc è un uomo meticoloso sul lavoro, unica valvola di sfogo per una vita noiosa e fredda che vive dentro casa. Si tratta di un uomo buono, sempre pronto ad aiutare il prossimo che ha anche una grande empatia cosa che lo porta ad essere ben apprezzo nel paese. Purtroppo però vive tormentato da incubi violenti e ossessivi che ormai gli anno tolto il sonno, anche se è stato sempre affetto dall'insogna, ma negli ultimi due anni la cosa è peggiorata. Per quanto abbia una moglie e una figlia, in realtà è profondamente solo e privo di legami veramente affettivi: la moglie, una casalinga che ha smesso di lavorare per accudire la figlia, passa le sue giornate in un mondo tutto suo, fatto di molteplici interessi che la portano a stare sempre fuori casa. La loro figlia, ormai grande, vive fuori in città per seguire l'università e la loro grande casa risuona sempre più vuota e asfissiante per il dottore. 
Tra la stanchezza dell'insogna, la vita priva di emozioni e solitudine che vive, il Doc si concentra esclusivamente sul lavoro. E sarà proprio durante un suo doppio turno, che viene convocato nel cuore della notte per un'incidente stradale. 

Due sono i giovani coinvolti: Tony e Maria. Se Tony appare gravemente ferito e muore poco dopo, la bella Maria, grazie alle sapienti cure del Doc, supera brillantemente l'intervento per alcune fratture e contusioni che aveva e dopo tempo viene dimessa. Ma la giovane rimane impressa da subito al Doc, non solo per la sua incredibile bellezza, ma anche per l'eleganza e la dolcezza con cui si rivolge a chiunque. Quando alcuni mesi dopo, scopre che è la vittima di un bruttissimo omicidio, un'ossessione e un'inquietudine costante, fanno perdere la lucidità al Doc che non riesce a pensare ad altro. Continua a rivederla bella e sorridente aggirarsi per i corridoi e capisce, fin da subito, che non può rimanere con le mani in mano. Grazie ad una serie di passa parola, viene convocato dalla neo assunta Angelina Costa, che lo coinvolgerà nel caso come consulente, perché lei da sola, senza mezzi e supporto dai colleghi, sente di non riuscire a risolvere un caso, in cui non ci sono testimoni e dove nessuno ha visto niente.

Il punto di forza di questo romanzo è sicuramente lo stile di scrittura asciutto ma incisivo, in grado di rendere visivamente alla perfezione le scene e le situazioni descritte. Con un ritmo incalzante e serrato, l'autore porta il lettore all'interno di una storia scorrevole e avvincente, dove le parole si susseguono costanti e ritmate, attraverso dialoghi intuitivi e riflessioni eccezionali del Doc che fin dall'inizio da prova di grande spirito di iniziativa ma anche di intuito. Riesce a  cogliere dettagli, frammenti, inerzie che sembrano non colpire subito Costa, la quale inizia a fidarsi ciecamente dell'intuito del dottore, che apprezzerà anche molto per la sua empatia e dedizione. 

La storia è scorrevole, non troppo cruenta, nonostante la brutalità del delitto, e il ritmo così serrato rendono il romanzo avvincente e coinvolgente perfetto da leggere in un giorno. Un caso coerente in cui il colpevole è molto più vicino di quanto si immagini e in cui le cellule grigie del bravo dottor Roversi hanno sicuramente la meglio e permettono la risoluzione del caso.
Un thriller perfetto anche per chi si vuole approcciare al genere e non vuole niente di troppo violento o disturbante, ma cerca un caso verosimile e scorrevole, da leggere in poco tempo.

XoXo
Chiara, Labotteghinadeisogni

I miei social:

Instagram 
https://instagram.com/labotteghinadeisogni?igshid=MjEwN2IyYWYwYw==

Tiktok 
https://www.tiktok.com/@labotteghinadeisogni?_t=8d4hdW0fRiE&_r=1

mercoledì 22 ottobre 2025

Recensione "Ci siamo traditi tutti"

 Ci siamo traditi tutti 
di Maddalena Crepet


Informazioni Utili

titolo: Ci siamo traditi tutti
autore/autrice: Maddalena Crepet
genere: narrativa storica
auto-conclusivo/serie: auto-conclusivo
personaggi principali: Husky e Costanza

Letto in collaborazione con l'autrice






Trama

Lui fa l’operaio alla Breda, a Milano, e lo chiamano Husky per via dei suoi strani occhi chiari. Lei è la figlia di una famiglia romana benestante, la bella e spregiudicata Costanza. La loro prima vittima è Enea Cassini, un magistrato che indaga sull’Autonomia milanese: ucciso a sangue freddo con tre colpi di pistola. E in quel cupo inizio degli anni Settanta, per chi sceglie la lotta armata non c’è ritorno. Husky e Costanza, assieme a un manipolo di amici, sono usciti da Lotta Continua per fondare Prima Linea e sono decisi a punire o eliminare, con le loro operazioni, i «nemici del popolo». All’inizio è un’avventura che salda la loro relazione e i rapporti con gli altri compagni in un potente coagulo di passione e sangue, lealtà e missione. Poi cominciano le liti all’interno del gruppo e, con altre formazioni, la vita diventa clandestina, il pericolo si aggrava. Finché Husky capisce che non sta più combattendo per un ideale come credeva: l’unica cosa che gli interessa ormai è l’amore di Costanza.
E lei, invece, per cosa combatte?
Crepet fa rivivere con accuratezza una stagione di terrorismo, scontro politico, fermento sociale, accendendo uno sguardo partecipe anche sugli amori e i tradimenti, le speranze e gli orrori. Strappa la patina opaca del passato per indagare la verità di una gioventù tragicamente perduta eppure simile, negli slanci e nelle illusioni, a quella di ogni tempo. E restituisce la guerra civile italiana degli anni Settanta a tinte forti e inattese, come un’immagine restaurata che torna in vita per occhi nuovi e nuove riflessioni.


Recensione

Ci siamo traditi tutti è il romanzo d'esordio della bravissima Maddalena Crepet ambientato nel territorio italiano in un periodo politico, economico e sociale caldo e delicato, caratterizzati da episodi di violenza da entrambi i fronti e di tante vittime anche innocenti. 

L'autrice adottando il punto di vista del giovano Giovanni detto Husky, racconta la storia e il punto di vista di un gruppo di giovani ragazzi che alla fine del 1969 hanno deciso di staccarsi dal movimento Lotta Continua per fondarne uno nuovo che fosse mosso da degli ideali più profondi, da un'etica più giusta e da imprese ben progettate e studiate per eliminare i cosiddetti "nemici del popolo". 

Con uno stile asciutto e immersivo ci viene raccontato un periodo storico che abbraccia diversi anni e attraverso gli episodi più significativi; inoltre è stata veramente brava a saper utilizzare il gergo giovanile di quel periodo e anche le frasi dei vari dialetti, senza avere l'impressione di star leggendo una caricatura o un'iperbole di quello che si pensava fosse il modo di parlare dei giovani italiani degli anni 60/70.

Un'altra cosa che ho apprezzato molto è stata l'assenza di giudizi da parte dell'autrice, Infatti l'autrice rimane neutra nel narrare vicende anche molto ambigue da un punto di vista etico e morale, riporta solo su carta quelli che sono gli avvenimenti e sopratutto i conflitti interiore di Husky con la sua determinazione, i suoi ideali, il suo forte amore per Costanza, ma anche con i suoi dubbi, i suoi conflitti interiori e la sue insicurezze.

Si tratta di una storia che fornisce moltissimi spunti di riflessione e che sono estremamente attuali, perché ho trovato veramente interessante vedere come la mente umana possa essere fragile, facilmente influenzabile, a volte contraddittoria e incoerente...
Quello che sicuramente si percepisce di più è stato come il personaggi di Husky ad un certo punto, per quanto ormai le vicende si fossero fatte troppo intricate e uscirne appariva impossibile, riuscisse ad avere dei momenti di lucidità in cui cercava di interrogarsi sulle azioni compiute da lui e dall'intero movimento e sopratutto da come gli ideali iniziali, erano ben presto, stati sosttuti da una folle sete di vendetta. Husky, infatti, si interroga molto sulle vicende compiute anche da lui stesso in prima persona, eppure non sembra mai provare un vero e proprio sentimento di rimorso o di colpa per aver ucciso delle persone o comunque per essere stato coinvolto in tali azioni. L'unica certezza di quel periodo era il sentimento viscerale che provava per Costanza, era come se ad un certo punto, la lotta aveva perso importanza per lui, contonuava ad agire per inerzia, a causa di una corrente troppo forte che ormai li stava spingendo verso una direzione catastrofica. Eppure in ogni momento, in ogni delusione provata, in ogni uccisione perpetrata, in ogni perdita sentita, l'unica cosa che aveva importanza, per lui era il sentimento che provava per la bella e instabile, coraggiosa e testarda Costanza. Costanza era il suo epicentro e fino all'ultimo non ha mai pensato di salvarsi in maniera individuale, ma ha sempre pensato anche a Costanza, nonostante il cinismo, la freddezza e a volte la follia che la contraddistingueva. 

Ci siamo tutti traditi è un romanzo che vuole fari riflettere su come il bene e il male non è sempre distinto, su come il confine tra giustizia e ingiustizia sia spesso labile e su come una volta intrapresa la strada della violenza, delle uccisioni e della legge del taglione, inevitabilmente dalla strada della ragione si passa al torto, perché la giustizia non si protrae mai a colpi di pistola.

Sono rimasta totalmente rapita da questa storia che ho trovato veramente interessante sia da un punto di vista di fatti narrati che da un punto di vista di psicologia dei personaggi. Infatti l'introspezione è un'elemento centrale della narrazione ed è quello che ha reso la storia veramente completa e perfetta, almeno ai miei occhi.

Xoxo
Chiara, Labotteghinadeisogni

I miei social:

Instagram 
https://instagram.com/labotteghinadeisogni?igshid=MjEwN2IyYWYwYw==

Tiktok 
https://www.tiktok.com/@labotteghinadeisogni?_t=8d4hdW0fRiE&_r=1

Recensione "Funny Story"

  Funny Story  di Emily Henry Informazioni Utili titolo: Funny Story - un amore per finta autore/autrice: Emily Henry genere: romance autoco...