giovedì 13 luglio 2023

Recensione “Morte in scena a Vienna”

Morte in scena a Vienna 

di  Beate Maly


Informazioni utili 

Formato cartaceo: 15€
Formato digitale: 9,95€
Casa editrice: Emons Audiolibri

Trama 

Secondo volume della serie di libri auto-conclusivi con protagonisti Anton e Ernestine
Per una fortunata coincidenza Ernestine Kirsch, insegnante di latino in pensione e grande amante dell’operetta, ha due biglietti omaggio per la prima de La giacca gialla, di Franz Lehár, al Theater an der Wien. Decide così di invitare l’amico farmacista Anton Böck che, pur detestando l’operetta, accetta di accompagnarla per trascorrere una serata insieme a lei.
Quando il giorno successivo Hermine Egger, “l’artista di maggior talento di tutti i teatri di Vienna, oltre che una donna molto attraente”, viene trovata morta in seguito alla caduta in una buca del palcoscenico, Ernestine non crede all’ipotesi dell’incidente mortale, e inizia a fare domande a destra e a manca. La sua tesi sembra avvalorata quando anche la scontrosa custode del teatro precipita da un ponte e muore annegata.
Sullo sfondo di una Vienna ancora ferita dalla Prima guerra mondiale, il riluttante Anton e l’indomita Ernestine si destreggiano tra attori e giornalisti, café chantants e schedari polverosi per fare chiarezza su tre misteriose cadute nel vuoto… fino a trovarsi una pistola puntata addosso.

Recensione 

Anche questo secondo volume mi è piaciuto, anche se leggermente di meno rispetto al primo “Omicidio al Grand’ Hotel” che avevo apprezzato veramente molto.

Se amate i libri di Agatha Christie, o comunque i gialli di quella tipologia, allora apprezzerete sicuramente questa serie di libri.Sicuramente il punto di forza della serie sono proprio i due personaggi principiale Anton, un farmacista in pensione che dopo la Grande Guerra, vuole solo condurre una vita tranquilla con sua figlia e la sua amata nipotina. 
Uomo metodico, pacato, grande amante dei dolci, Anton è un uomo che viene travolto dall’uragano Ernestine, insegnate di latino in pensione, che è uno spirito libero, molto curiosa, esuberante e sempre pronta a mettere il naso dove non dovrebbe. 

Trascina anche in questo caso, il povero Anton, nelle sue indagini private e il contrasto dei loro due caratteri, più la metodica e vivida descrizione della società del primo dopo guerra, rendono il romanzo molto scorrevole e accattivante.
In questo volume, ho trovato la parte del caso investigativo meno interessante, ma l’approfondimento dei personaggi principali e la descrizione della vita di quegli anni l’ho trovata di grande interesse.

Lo stile dell’autrice è molto scorrevole, incalzante, riesce a introdurvi perfettamente sulla scena e a non farvi staccare dalle pagine. 

Che dire non vedo l’ora di leggere la prossima avventura che coinvolgerà questa coppia improbabile e stravagante in delle indagine degne di nota!

Ringrazio la casa editrice per la copia e la fiducia.

XoXo
Chiara, labotteghinadeisogni 


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