Romanzo d’estate
di Emily Henry
Informazioni utili
genere: romance
serie: auto-conclusivo
costo: 12€
“so che parlarne non cambierà le cose. Ma anche tacere non li cambierà, e qualsiasi cosa tu senta il bisogno di dire, puoi farlo.”
Si tratta di una commedia romantica, ambientata in una small town, che vede come protagonisti due scrittori totalmente diversi tra di loro che già durante gli anni del college ebbero modo di conoscersi ed entrare in competizione tra loro: Gus scrittore di romanzi molto toccanti e mai dal lieto fine e January scrittrice di romanzi rosa dal lieto fine.
“So come scrivere una storia, Gus, e so come mettere insieme una frase. (…) soltanto che sono una donna che scrive romanzi sulle donne, così facendo ho eliminato metà della popolazione mondiale dei miei potenziali lettori. Ma sai una cosa? Non me ne vergogno. Sono arrabbiata. Le persone come te pensano che i miei libri non siano degni del loro tempo”
La cosa paradossale di questo romanzo è che in realtà la parte romance è una conseguenza e non il fulcro della storia, questo perché l’autrice è riuscita a creare dei personaggi molto tridimensionali, ben strutturati, che riescono a vivere sulla carta e non sono quindi utilizzati per creare una storia d’amore.
Sono stati toccati temi molto delicati quale il lutto, il ritrovare se stessi dopo degli avvenimenti destabilizzanti e soprattutto il riuscire a svincolarsi da delle dinamiche del passato fortemente nocive e malsane.
È stato anche molto interessante vedere il processo creativo, differente e unico per ogni scrittore, che c’è dietro alla progettazione, stesura e realizzazione di un libro. Infatti la prima parte del romanzo si incentra proprio su questi elementi perché tra i due protagonisti si instaura una specie di sfida e di competizione perché l’uno dovrà riuscire a scrivere un libro del genere che scrive l’altro (Gus un libro a lieto fine e January un libro più realistico e svincolato dal genere della commedia romantica)
Inoltre è presente una forte riflessione non che satira, sui pregiudizi che ci sono dietro ai libri rosa o in generale a tutti libri che vengono descritti come “per donne“ e che vengono considerati nell’immaginario collettivo come libri di serie B, non considerando che la lettura non è un qualcosa di classista, ma è un hobby, un qualcosa di totalmente libero e svincolato in teoria da pregiudizi e non per ultima va anche considerato che i romanzi rosa sono tra i libri più venduti e che fatturano di più.
Ma tolto questo l’ho trovato una lettura veramente molto piacevole, coinvolgente, non banale perché usa gli stereotipi dei romanzi per fare una riflessione è una critica la società. Sicuramente recupererò altro dell’autrice perché mi ha convinto e colpita profondamente.
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