lunedì 2 giugno 2025

Recensione “Ruthless Empire”

 Ruthless Empire 
di Rina Kent 

Informazioni Utili 

titolo: Ruthless Empire
autore/autrice: Rina Kent
genere: dark romance
auto-conclusivo/saga: 7 volume della serie (si tratta di una serie di libri auto-conclusivi tranne per i tre volumi precedenti che sono dedicati a Aiden e Elsa)
tropes: bully romance, soft dark romance, enemies to lovers
personaggi principali: Cole e Silver
spicy: 🌶️🌶️🌶️.5
TW: scene esplicite, violenza, uso di alcool e sostanze illecite, morte, problemi mentali, sangue, suicido

Trama 

Silver Queens è sempre stata diversa da ciò che richiedeva la sua immagine pubblica: sin da piccola, infatti, ha imparato a fingere e a nascondere la sua vera essenza e i suoi desideri.
Eppure un giorno, un bambino è riuscito a scorgere ciò che la sua anima celava e ha capito che Silver era una creatura intessuta di sogni e di libertà… una Farfalla.
Cole Nash ha sempre voluto essere 
tutto per Silver: da piccolo le ha promesso che sarebbe stato “ogni sua prima volta” ed era sicuro che avrebbe mantenuto la sua parola, ma… non tutto è andato secondo i suoi piani.
Nel mondo in cui Cole e Silver sono cresciuti, fatto di inganni, segreti e bugie, solo il Giocattolaio rivestirà un ruolo decisivo per il loro futuro...
Vita o Morte?

Recensione

Ruthless Empire é un romanzo complesso, difficile e oscuro fatto di segreti, apparenze, dolori e solitudine. Le tematiche tratta sono tante e delicate, ma l’autrice é stata in grado di trattarli egregiamente con tatto, rispetto e approfondimento. 

Cole e Silver sono il giorno e la notte, legati da un odio profondo, gravitano l’uno nell’orbita dell’altro odiandosi profondamente negli anni perché troppo timorosi di amarsi. 

Odiami pure finché vuoi, ma mantieni la promessa. Tutte le tue prime volte sono mie.”

Cole e Silver si conosco da piccoli, vicini di casa, vivono le stesse vite fatte di apparenza e genitori che all’esterno sono perfette e all’interno sono marci, disfunzionali, pericolosi. Cole fin da piccolo sperimenta il dolore, la paura e il caos, caos che però non vive attivamente ma lo guarda da fuori, caos che brama che sente essenziale per vivere. Cole é un bambino e poi un ragazzo estremamente intelligente, perspicace, ama isolarsi per osservare tutti o tutto, niente sfugge al suo sguardo e ha solo un’ossessione la sua farfalla: Silver. La odia fin da piccolo però non può fare a meno di lei, si nutre della sua essenza, sente delle emozioni quando è con lei, non può fare a meno di vivere per lei.

“Se non c’è il caos, è come se il mondo fosse sempre grigio e non ci fosse modo di dargli un po’ di colore”

Silver é una bambina che ha capito troppo presto di essere una pedina nelle mani dei genitori, ha capito che niente poteva essere come voleva, che le apparenze, quando si hanno due genitori che lavorano in politica, sono essenziali e che fingere deve essere la parola d’ordine della sua vita. Silver diventa brava a fingere, diventa la figlia perfetta, bella, amorevole, intelligente, popolare, invidiata ma sola, perché Silver per far felice sua madre, é rimasta sola perché le hanno insegnato che i sentimenti sono un’arma a doppio taglio, che le donne devono sfruttare gli uomini e vincere in un mondo che non ha posto per loro. Silver fa tutto questo, all’apparenza, ma dentro soffre, soffre per la famiglia che non ha più, dopo il divorzio dei suoi, soffre per la madre che è forte all’apparenza ma fragile nell’infinità, soffre e non può dirlo a nessuno. Ma c’è qualcuno, che odia in maniera viscerale, che è sempre lì quando lei crolla, che la sfida sempre, che la porta al limite, che le fa uscire il lato più selvaggio di sé, che la fa sentire viva e che le fa vedere la realtà in maniera diretta senza fronzoli: Cole.

“Quando diventa troppo, davvero troppo, vado al parco e piango. In quei momenti bui, vorrei che non mi avessero mai messo al mondo […]. In tutte quelle occasioni, Cole mi ha trovato. È come se mi desse la caccia solo per potermi beccare a piangere. Non sopporto che abbia la capacità di calmarmi con la sua sola presenza.”

Silver è un personaggio che ha avuto un riscatto e in evoluzione pazzesca, dalla fredda regina delle stronze, vuota all’apparenza, cattiva per il solo gusto di primeggiare, in questo libro abbiamo conosciuto la vera Sikver una ragazza sola che vive controllata e nella paura. Silver é sola, senza vere amicizie, vive per i suoi genitori e pur di renderli felici si annulla, vivendo una vita finta fin da quando era solo una bambina. Non ha mai ricevuto un vero abbraccio, una vera gratificazione, non ha mai vissuto una relazione sana con le figure più importanti della sua vita e questo si riflette anche con il legame contorciti che svilupperà con Cole. É un legame fatto di possessione, di emozioni forti e viscerali, oscure e conturbanti, in netto contrasto con la sua immagine di ragazza perfetta dalla fida di cavallo bionda sempre perfettamente fatta e vestitini rosa da bambolina. Eppure in quei momenti che lei dice di odiare, ma che nel suo intimo agonia e desidera, lei si sente viva, libera di perdere il controllo e di provare qualcosa di vero, viscerale.

Cole é una dei quattro cavalieri che anche nei comuni precedenti mi aveva incuriosito, molto simile a Aiden, é rimasto sempre sullo sfondo giocando una lotta di potere con la sa nemesi Aiden. 

“Ho imparato a tacere prima ancora di imparare a parlare. Il silenzio ti dà la possibilità di pensare, di tramare.”

Cole é silenzioso e letale, associato a Carestia per il suo annientare gli avversarsi, non vuole agire in maniera plateale come Aiden, preferisce agire nell’ombra ed è proprio lì che scatena il caos.

“ Il caos mi ha insegnato molte cose, e la più importante di tutte è che devi metterlo in moto di tua iniziativa. Non puoi aspettare che si scateni da solo”

Questo libro cronologicamente inizia prima dei volumi precedenti, si sviluppa per tappe e ci fa vedere come sono cresciuti, evoluti, legati e incatenati Cole e Silver, raccontandoci anche da un altro punto di vista situazioni e scene accadute nei volumi precedenti, con una nuova consapevolezza.
Quello che apprezzo tanto dei libri di Rina Kent é l’intruso Ezio e e l’approfondimento psicologico dei suoi personaggi. Rina Kent non ci parla mai di eroi ed eroine, di vittime e carnefici, ma di uomini e donne, che nonostante gli abusi, i pensieri oscuri e perversi, hanno trovato il modo di redimersi, essere felici e avere un posto nel mondo riscattandosi dal dolore e dalla sofferenza che hanno sempre visto e subito fin da piccoli. 

Xoxo
Chiara, labotteghinadeisogni 

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