lunedì 28 agosto 2023

Recensione "Poirot e i quattro"

 Poirot e i Quattro"

Agatha Christie 


Informazioni utili 

casa editrice: mondadori 
collana: oscar moderni 
serie: libro con Protagonista Poirot auto-conclusivo 
costo: 12 euro 

NB. per una buona lettura consiglio di non leggere la trama fino alla fine, per farsi sorprendere al meglio 

Trama

In "Poirot e i quattro", il grande detective non si trova a fronteggiare i soliti assassini occasionali, ma un nemico assai più pericoloso: un'intera organizzazione, capeggiata dalle quattro più terribili menti criminali del mondo. Guidati da un diabolico mandarino cinese, questi quattro geni del male hanno un piano ambiziosissimo: impadronirsi dell'intero pianeta servendosi di misteriosi e potenti mezzi di distruzione. Una partita insolitamente rischiosa per il principe degli investigatori, un vero intrigo internazionale che potrà risolvere anche grazie a una risorsa inaspettata.

Recensione

Si tratta di una storia diversa dal genere che di solito vede Poirot come protagonista, simile forse solo alla "serie infernale" che è stato pubblicato successivamente rispetto a questo volume. 

Che dire, da fan di Agatha Christie, ho adorato questo libro che ho trovato molto avvincente fin dalle prima pagine, che si aprano con il "botto". In questa avventura Poirot si ritroverà alle prese con un'organizzazione criminale, che tesse le sue fila invisibili in ogni parte del mondo e di cui nessuno sembra conoscerne l'esistenza. Da una parte il nostro investigatore belga, non solo deve combattere contro questi individui di cui non consce l'identità, ma non può nemmeno contare più di tanto sull'aiuto esterno perché è difficile credere alle informazioni da lui raccolte. Oltre a questo vede morire le poche persone che sembrano sapere qualcosa circa l'organizzazione, quindi per buona parte della storia Poirot è da solo, insieme al sui fidato amico Hastings che è la voce narrante della storia, che ci accompagna e ci illustra le vicende che coprono un arco temporale di più di un'anno, alternando periodi di quiete a periodi in cui la loro stessa vita è in pericolo e viene minacciata più volte dai membri di questa organizzazione, che sono molto scaltri, potenti e abili. 

E' un libro che più che essere un giallo sembra un romanzo d'azione quasi thriller, molto avvincente e coinvolgente, vi terrà legati alle pagine, che seppur poche, riescono a snocciolare bene la storia senza risultare mai veloce e frettolosa. Infatti a mio avviso, la bravura di Agatha Christie risiede proprio nel suo modo di narrare le storie, con uno stile scorrevole e asciutto riesce, senza dilungarsi troppo, a scrivere storie originali, tridimensionali, dove si indaga anche la natura psicologica dietro alle indagini.
Il personaggio di Poirot non si smentisce mai, anche in questo caso, il suo acume e la sua poca modestia lo hanno reso un personaggio iconico, intramontabile che mi conquista in ogni sua storia. Certo nella vita reale sarebbe difficile esserci amico per via del suo caratterino, ma nelle pagine di un libro rende e affascina terribilmente noi lettori. E' uno dei miei personaggi letterari preferiti, per cui non posso che non amarlo nella sua eccentricità, poca modestia, intelligenza e prontezza di spirito e di carattere.
Se non avete mai letto nulla di Agatha Christie, vi consiglio caldamente di recuperare!

Alla prossima recensione

XoXo

Chiara, labotteghinadeisogni 

Recensione “la figlia del Re dei pirati”

La Figlia del Re dei Pirati 

di Tricia Levenseller


Trama 

Alosa, capitana di una nave pirata, ha diciassette anni e una missione: recuperare un'antica mappa, chiave per trovare un fantastico tesoro. Per riuscirci, si lascia catturare dai pirati nemici che la nascondono sul loro vascello. Tra lei e la mappa c'è solo un ostacolo: Riden, il secondo di bordo, ovvero il suo rapitore, che si dimostra più intelligente e abile del previsto, oltre che bello in modo sleale. Ma niente paura: Alosa ha più di un asso nella manica, e nessuno potrà riuscire a fermarla; né a ostacolare la sua rocambolesca ricerca della mappa.

Informazioni utili 

Anno di pubblicazione: 2023 (in Italia)
Formato cartaceo: 15€
Formato digitale: 7,99€
Genere: fantasy-romance young adult 

Recensione 

Fan di “pirati dei Caraibi” all’ascolto, ma non solo, a tutti gli amanti di storie di pirati, continuate a leggere che forse questo libro potrà riservarvi delle belle sorprese. 
Essendo un romanzo young adult non vi aspettate di certo una prosa ricca e complessa, ma piuttosto uno stile scorrevole, frizzante che vi coinvolgerà subito dalla prima pagina, ricco d’azione e di dialoghi ma carente di descrizioni. 

Una storia piena d’azione, che vi farà immaginare di essere in un film di pirati, pieni di battute sconce, duelli all’ultimo sangue, un po’ di violenza per dimostrare la propria superiorità ma anche della bella tensione 🔥 che vi farà tornare adolescenti, o se lo siete, che vi farà sognare un pochino, tra la nostra testarda e coraggiosa protagonista Alosa e il bel tenebroso, ligiò alle regole della nave Riden, secondo in comando, della ciurma che l’ha presa in ostaggio. 

Una storia ambientata interamente o quasi, su una nave pirata, che vi descriverà le giornate e le varie personalità che si possono incontrare in una nave pirata, che vi coinvolgerà in una lotta di potere latente, alla ricerca di un mappa (una mappa del tesoro non può di certo mancare in un romanzo con i pirati ) e di creature forse non del tutto umane.

Certo l’autrice non brilla di originalità, in quanto non si dilunga in descrizioni del mondo e ricade in luoghi comuni e in stereotipi circa il genere, ma se cercate una storia da leggere in un pomeriggio, che vi trasporti in un’avventura degna di pirati, che vi ricordi le vibes dei pirati dei Caraibi e che vi faccia sogghignare o sognare un pochino per una probabile ship, allora leggete questo romanzo 

Se cercate un romanzo descrittivo, complesso, con un bel background, personaggi unici e ben caratterizzati, una prosa degna di esserà chiamata così, beh allora scegliete un altro romanzo. 
Questa è una storia incentrata sull’avventura, su continui colpi di scena, pensata per un pubblico più giovane che sicuramente apprezzerà maggiormente uno stile scorrevole che non si perde in descrizioni, citazioni o altro.

Letto in un paio d’ore, devo dire ho apprezzato il romanzo per la sua semplicità, per i pirati e per la scorrevolezza,  che sicuramente mi ha fatto liberare la mente per un po’ di tempo… ottimo per staccare dalla realtà.  

XoXo 
Chiara, Labotteghinadeisogni

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sabato 19 agosto 2023

Recensione “L’isola sotto il mare”

L’isola sotto il mare 

di Isabel Allende

Trama 

Le eroine di Isabel Allende recano tutte il medesimo tratto dominante: la passione. Sono le passioni a scolpirne il destino. E Zarité Sedella, detta Tété, ultima incarnazione della donna come la vuole Isabel, non fa eccezione. 1770, Santo Domingo, ora Haiti. Tété ha nove anni quando il giovane francese Toulouse Valmorain la compra perché si occupi delle faccende di casa. Intorno, i campi di canna da zucchero, la calura sfibrante dell'isola, il lavoro degli schiavi. Tété impara presto com'è fatto quel mondo: la violenza dei padroni, l'ansia di libertà, i vincoli preziosi della solidarietà. Quando Valmorain si sposta nelle piantagioni della Louisiana, anche Tété deve seguirlo, ma ormai è cominciata la battaglia per la dignità, per il futuro, per l'affrancamento degli schiavi. È una battaglia lenta che si mescola al destarsi di amori e passioni, all'annodarsi di relazioni e alleanze, al muoversi febbrile dei personaggi più diversi - soldati e schiavi guerrieri, sacerdoti vudù e frati cattolici, matrone e cocottes, pirati e nobili decaduti, medici e oziosi bellimbusti. Contro il fondale animatissimo della storia, Zarité Sedella, soprannominata Tété, spicca bella e coraggiosa, battagliera e consapevole, un'eroina modernissima che arriva da lontano a rammentarci la fede nella libertà e la dignità delle passioni.

Informazioni utili 

Anno di pubblicazione: 2009
Formato cartaceo: 13€
Formato digitale: 7,99€
Genere: romanzo storico 

Recensione 

“L’isola sotto il mare” è un romanzo storico, scritto in terza persona, che racconta della vita sulle colonie e della ribellione degli schiavi, trattati peggio degli animali, privati di tutto dalla libertà alla dignità in quanto esseri umani. È un romanzo scorrevole che vi trasporterà subito in un’epoca, il 1700, segnata dalla brutalità, l’ignoranza e l’ingiustizia.

Questo è il secondo romanzo di Isabel Allende che leggo e devo dire che il suo modo di narrare mi ha convinto anche in questo caso seppur con qualche piccolo appunto che vi dirò dopo. 

La storia segue le vicende di un proprietario terriero e di una sua schiava Tete, che rispetto a tanti altri, riuscirà ad ottenere la libertà ma non senza sacrifici. Leggere delle atrocità che subiscono gli schiavi e la stessa Teté mi ha fatto raccapricciare e soffrire. È un romanzo che non ti abbellisce la realtà, ma che te la racconta cruda e dura così com’era, non ti fa credere nel lieto fine, ma ti fa comprendere che la vita non è mai giusta, che dopo tante sofferenze non si potrà mai essere felici al cento per cento. Certo l’autrice in qualche modo ci fornisce un finale positivo, ma che ha un sapore dolce amaro perchè è stato ottenuto al costo di perdite di ogni genere e di brutalità inimmaginabili.

La nostra Teté che impariamo a conoscere fin dai suoi nove anni, ha subìto violenze di ogni tipo, ma che ha sempre lottato per la libertà il diritto più importante che ogni essere umano DEVE avere.

ti è servita qualcosa la libertà? Vivi più povera di prima, non possiedi nemmeno un tetto per tua figlia. In casa mia Rosette ha sempre avuto il suo posto” 
“il posto di una schiava, monsieur. Preferisco che viva in miseria e che sia libera“ replico Teté trattenendo le lacrime


È un romanzo sicuramente da leggere, che parla di razzismo, schiavitù, emancipazione e lotta, ma che descrive anche la vita sulle colonie [santo Domingo - Louisiana], le difficoltà e le privazioni, ma anche le profonde differenze sociali anche tra gli stessi bianchi. 

Un romanzo ricco di storia, di lotta e di sopravvivenza in cui non manca una traccia di realismo magico, in questo caso legate alle tradizioni e alla religione della popolazione del luogo e degli schiavi importati dall’Africa, che vi affascineranno o almeno a me hanno colpito e interessato tantissimo.
Non fatevi ingannare dalla trama, non abbiamo un solo protagonista, ma si tratta di un vero e proprio romanzo corale dove seguiamo un gruppo ristretto di persone legati da legami di parentela, amicizia e purtroppo anche di schiavitù.

Una lettura impegnativa ma allo stesso tempo scorrevole molto al femminile per certi versi, che vi consiglio caldamente. 
Però se devo essere sincera ho trovato il romanzo, per quanto toccante per le vicende narrate, un po’ freddo perchè secondo me la terza persona e l’arco temporale così ampio in cui si svolge la vicenda, hanno tolto spazio all’introspezione dei personaggi che sono risultati un po’ delle pedine che servivano ad incarnare un ideale/uno schieramento politico, ma comunque il tutto è stato fuso bene e non ha inciso più di tanto sulla realizzazione della storia. 


XoXo 

Chiara, labotteghinadeisogni 


Recensione "Le Vergini"

Le Vergini

di Alex Michaelides 



Trama 

Ci sono professori capaci di incantare e far scoprire universi interi. È il caso dell'eccentrico, coltissimo Edward Fosca, il cui corso di tragedia greca è seguito con passione quasi ossessiva. Tanto che alcune studentesse, conquistate e rapite da quelle storie antiche, hanno fondato una setta segreta: Le vergini. Ma le ombre dei miti classici arrivano a minacciare gli alti saloni e le guglie gotiche di Cambridge. E quando alcune ragazze vengono ritrovate uccise molti degli indizi conducono proprio al professor Fosca.

Informazioni utili 

Anno di pubblicazione: 2021
Formato cartaceo: costo 13€
Formato digitale: costo 9,99€
Genere:  thriller (vibes dark accademia)

Recensione 

Le Vergini ” è un romanzo che si presenta come un thriller strettamente intrecciato alle vicende, ambigue, di un gruppo di studentesse che ruotano intorno ad un professore carismatico, giovane e molto colto che tiene un corso di tragedia greca all’Università di Cambridge. Sono elementi che fin da subito mi hanno fatto pensare ad un libro dalle vibes dark accaddemia che rimandasse per un certo senso al celebre romanzo “Dio di illusioni”.

Queste aspettative da una parte sono state mantenute, ma devo dire che il libro non mi ha convinto, partendo proprio dal finale che ho trovato frettoloso e poco approfondito in quanto vengono aperte molte storyline che poi rimangono in sospeso.

Ma andiamo con ordine, la prima cosa che non mi ha convinto è stata la poca attenzione prestata al caso, che doveva essere il fulcro del romanzo, che invece è  stato incentrato per lo più sulla vicenda personale della protagonista Mariana, una psicoterapeuta che ha da poco perso suo marito, l’unica persona che le rimaneva nella vita, in quanto orfana di genitori. 

Per quanto la storia di Mariana sia drammatica e toccante, specialmente nella prima parte del romanzo è stata la sola ad essere approfondita e narrata, con continui flashback che ci hanno aiutato a ricostruire la vita della protagonista, ma che hanno tolto attenzione al caso, rallentando non solo la narrazione, ma influendo in maniera cospicua sull’analisi del caso. Infatti la protagonista Mariana si ritrova a voler indagare sulla faccenda, in quanto sua nipote sembra niente coinvolta e soprattutto sembra essere in pericolo.

Il punto di vista così tanto imparziale e non veritiero non ci permette di partecipare attivamente al caso e cercare di risolvere il mistero. Infatti la narrazione in terza persona con il punto di vista unicamente di Mariana, ha penalizzato tantissimo il romanzo che seppur scorrevole e atmosferico, si è risolto in maniera banale, quasi improbabile e molto lontano da quello che fino a quel momento avevamo letto, finendo si con un plot twist, ma senza fondamento.

Le uniche parti veramente interessanti del romanzo sono state le descrizioni del college di Cambridge, le profonde citazioni letterarie, il personaggio del professore Edward Fosca, personaggio che secondo me doveva essere approfondito maggiormente in quanto sembra nascondere anche lui un passato torbido e sicuramente il gruppo di queste studentesse che hanno il nome di “Le vergini“. 

Permettetemi di dirvi una cosa: ecco il senso di quelle vecchie tragedie greche. Cosa significa essere umani. Cosa significa essere vivi. Se quando le leggete, la cosa che vi sfugge, se non vedete altro che qualche parola morta, allora vi sfugge tutto, dannazione. E non mi riferisco solo le opere teatrali: mi riferisco alle vostre vite, in questo momento. Se non siete consapevoli del trascendente, se non siete consci del mistero glorioso della vita e della morte di cui avete la fortuna di fare parte, se tutto ciò non vi riempie di gioia e non vi intimorisce… Forse non siete nemmeno vivi. È quello il messaggio delle tragedie. Siate parte del prodigio. Per il vostro bene vivetelo.

Ecco questi punti che erano quelli veramente interessanti del romanzo che portano il lettore ad andare avanti nelle pagine, rimangono purtroppo in sospesi e non vengono minimamente approfonditi. È come se il romanzo si chiudesse proprio sulla più bello, l’autore infatti, una volta risolto il mero caso, tronca la narrazione senza chiudere tutte le sotto trame che aveva aperto durante il corso del libro. 

Personalmente non mi sento di consigliarlo perché per quanto ricco di atmosfere e di passaggi interessanti e suggestivi, di per sé è tutta apparenza o come si dice in un detto popolare è “tutto fumo negli occhi”.

XoXo 
Chiara, Labotteghinadeisogni

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martedì 8 agosto 2023

Recensione Beach Read

Romanzo d’estate

di Emily Henry



Informazioni utili 

casa editrice: Harper Collins  
genere: romance
serie: auto-conclusivo 
costo: 12€

Trama 

Augustus Everett è un autore amato dalla più intransigente critica letteraria.
January Andrews invece scrive deliziose commedie romantiche che scalano regolarmente le classifiche.
Lui è uno scrittore serio, ma non riesce a parlare di sentimenti. Lei è una sostenitrice dell’amore per sempre e del lieto fine. Non hanno niente in comune.
A parte che per i prossimi tre mesi saranno vicini di casa. 

January ha infatti deciso di rifugiarsi nel cottage del padre sul lago Michigan e pensa di trascorrere l’estate raccogliendo le idee e scrivendo un romanzo pieno della felicità che non sa più immaginare: ha da poco scoperto un segreto sui suoi genitori e non crede più nell’amore. Nella veranda accanto alla sua c’è però un vicino di casa inaspettato: Augustus Everett, suo ex compagno di college e soprattutto autore di fama. Anche lui colpito da un paralizzante blocco dello scrittore.

Da sempre i due non si sopportano, ma decidono di lanciarsi una sfida per cercare di darsi una mano, o più probabilmente di punzecchiarsi. Si scambieranno il romanzo. E così Augustus dovrà dimostrare di saper scrivere anche un lieto fine e January di sapersi cimentare nella scrittura del Grande Romanzo Americano. E questa scommessa cambierà inevitabilmente tutti i finali… 



Recensione 

so che parlarne non cambierà le cose. Ma anche tacere non li cambierà, e qualsiasi cosa tu senta il bisogno di dire, puoi farlo.


Si tratta di una commedia romantica, ambientata in una small town, che vede come protagonisti due scrittori totalmente diversi tra di loro che già durante gli anni del college ebbero modo di conoscersi ed entrare in competizione tra loro: Gus scrittore di romanzi molto toccanti e mai dal lieto fine e January scrittrice di romanzi rosa dal lieto fine.


So come scrivere una storia, Gus, e so come mettere insieme una frase. (…) soltanto che sono una donna che scrive romanzi sulle donne, così facendo ho eliminato metà della popolazione mondiale dei miei potenziali lettori. Ma sai una cosa? Non me ne vergogno. Sono arrabbiata. Le persone come te pensano che i miei libri non siano degni del loro tempo


La cosa paradossale di questo romanzo è che in realtà la parte romance è una conseguenza e non il fulcro della storia, questo perché l’autrice è riuscita a creare dei personaggi molto tridimensionali, ben strutturati, che riescono a vivere sulla carta e non sono quindi utilizzati per creare una storia d’amore.


Sono stati toccati temi molto delicati quale il lutto, il ritrovare se stessi dopo degli avvenimenti destabilizzanti e soprattutto il riuscire a svincolarsi da delle dinamiche del passato fortemente nocive e malsane.

È stato anche molto interessante vedere il processo creativo, differente e unico per ogni scrittore, che c’è dietro alla progettazione, stesura e realizzazione di un libro. Infatti la prima parte del romanzo si incentra proprio su questi elementi perché tra i due protagonisti si instaura una specie di sfida e di competizione perché l’uno dovrà riuscire a scrivere un libro del genere che scrive l’altro (Gus un libro a lieto fine e January un libro più realistico e svincolato dal genere della commedia romantica)


Inoltre è presente una forte riflessione non che satira, sui pregiudizi che ci sono dietro ai libri rosa o in generale a tutti libri che vengono descritti come “per donne“ e che vengono considerati nell’immaginario collettivo come libri di serie B, non considerando che la lettura non è un qualcosa di classista, ma è un hobby, un qualcosa di totalmente libero e svincolato in teoria da pregiudizi e non per ultima va anche considerato che i romanzi rosa sono tra i libri più venduti e che fatturano di più.


Ma tolto questo l’ho trovato una lettura veramente molto piacevole, coinvolgente, non banale perché usa gli stereotipi dei romanzi per fare una riflessione è una critica la società. Sicuramente recupererò altro dell’autrice perché mi ha convinto e colpita profondamente.


XoXo 
Chiara, labotteghinadeisogni 

Recensione "La profezia del cerchio"

 La profezia del Cerchio  di Marina Galatioto Informazioni Utili titolo: La profezia del cerchio autore/autrice: Marina Galatioto genere: fa...