lunedì 26 febbraio 2024

Recensione "Gli dei di Giada e Ombra"

 

Gli Dei di Giada e Ombra

di Silvia Moreno-Garcia


Informazioni Utili

titolo: Gli dei di giada e ombra
autore\autrice: Silvia Moreno-Garcia
genere: fantasy
cartaceo: 20€
ebook: 9,99€

Trama

L'età del jazz è all'apice del suo splendore, ma la diciottenne Cassiopea Tun non ha tempo da dedicare allo swing virgola è troppo impegnata a spazzare i pavimenti nella dimora del ricchissimo nonno nel sud del Messico.desiderata sempre una vita diversa, lontana da quel polveroso villaggio: una vita che sia davvero solo sua.un sogno, però, che pare realizzabile fino al giorno in cui, aprendo per caso un baule di legno custodito nella camera del nonno, libera inavvertitamente lo spirito del signore delle ombre, il Dio Maya della morte, che le chiede di aiutarla a riconquistare il trono sordo dal fratello. Se Casiopea fallirà nell'impresa, andrà incontro alla morte.se invece riuscirà, il suo sogno potrà finalmente avverarsi.assieme a questo Dio incredibilmente bello, e armata unicamente della propria intelligenza, la ragazza intraprende una fantasmagorica avventura che la condurrà nella foresta dello Yucatan, nella sfavillante città del Messico e più oltre ancora fine gli abissi dell'oltretomba Maya.

Recensione

Partendo dal presupposto che per me questa donna potrebbe scrivere qualsiasi cosa e io la leggerei a prescindere, questo romanzo mi ha da una parte sorpresa e dall'altro un pochino delusa.

Come scrive Rebecca Roanhorse "una favola indigena moderna, evocativa e commovente, ricca di momenti di riflessione, tenerezza e sincerità che riempie il cuore", questo libro racconta la storia di Casiopea che vive nell'età del jazz e all'apice del suo splendore ma incatenata in una vita che la vede a spazzare i pavimenti nella dimora del suo ricchissimo nonno nel sud del Messico, costretta ai lavori più umili e costantemente umiliata dal cugino. 

"c'è chi nasce sotto una stella e chi si ritrova invece con la mala sorte telegrafata dalla posizione dei pianeti"

Allontanata dal suo sogno che pari realizzabile per la vita che sta conducendo, un giorno apre un baule di legno custodito nella camera del nonno e senza saperlo libera lo spirito del signore delle ombre, il Dio Maya della morte, che le chiede di aiutarla a riconquistare il trono usurpato da suo fratello. Ma non è tutto così semplice perché oltre ad aver aiutato in avvertitamente il Dio della morte a risorgere, se non riuscirà ad aiutarlo andrà incontro alla morte. E' costretta quindi insieme a questo Dio incredibile a intraprendere un'avventura che la condurrà dalla foresta dello Yemen, alla sfavillante città del Messico ma soprattutto negli abissi dell'oltretomba Maya.

"l'immaginazione dei mortali forgiava gli dei, ne scolpiva volti e la loro infinità di forme, nello stesso modo in cui l'acqua plasma ed erodi sassi mentre scorre nel corso dei secoli.l'immaginazione aveva inoltre dato forma alle dimore degli dei"

I punti di forza di questo romanzo sono sicuramente gli elementi ispirati alla mitologia messicana di cui conoscevo pochissimo anzi quasi niente, il ritmo narrativo incalzante e che ti trascina in un vortice di avventura e mistero e sicuramente l'ambientazione che mi ha subito affascinato e convinta a leggere il romanzo.

È un viaggio pieno di avventura dove si devono superare degli ostacoli per andare avanti in cui alla fine la nostra protagonista è costretta a fare una scelta che andrà a cambiare non solo le sorti della sua vita, ma le sorti dell'intero mondo.

Forse l'unica cosa che non ho apprezzato appieno è stato il voler per forza romanticizzare una storia che funzionava, ansia avrebbe funzionato ancora meglio, senza questa componente.è anche vero che la parte romance è minima, fa molto da sfondo, e che si manifesta solo verso la fine ma che grazie a un finale dolce amaro non incide troppo sul messaggio della storia: trovare se stessi non perdendo l'umanità.

"Voglio ballare con te, con musica del ritmo velocissimo. Voglio imparare il nome delle stelle. Voglio nuotare nell'oceano di notte. voglio viaggiare accanto a te in una di quelle automobili e vedere dove finisce la strada" disse Han-Kamè ridendo e tenendole il viso tra le mani. Casiopea si strinse a lui e sentì il suo cuore battere forte sotto il palmo della mano. Erano veri. Lui era vero, il resto non era... favole"

Altra cosa che non non mi ha convinta piena è stata il fatto che le due divinità con cui Casiopea si trova a dover fronteggiare, sono le divinità più forti e potenti, eppure lei riesce a non solo a far innamorare il Dio della morte che sembra diventare molto più umanizzato, ma anche a battere in astuzia un Dio usurpatore.

Capisco il girl Power e tutto, ma se si pensa che lei è solo un essere umano e il loro loro due sono divinità immortali e potenti, capite da voi che è un po' forzato tutto. 

Nel complesso però ho apprezzato la storia perché coinvolge il lettore fin dalla prima pagina, portandolo in un viaggio se non originale per quanto riguarda la trama, sicuramente originale per quanto riguarda l'ambientazione e il tema delle divinità.comunque mi sento di consigliarlo perché è una storia che è intrattiene, fa conoscere una mitologia poco conosciuta e sicuramente l'autrice riesce a evocare molto bene l'età del jazz.

Xoxo
Chiara, Labotteghinadeisogni


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