mercoledì 31 luglio 2024

Recensione "Guida al trattamento dei vampiri per casalinghe"

Guida al trattamento dei vampiri per casalinghe
di Grady Hendrix


Informazioni Utili
titolo: Guida al trattamento dei vampiri per casalinghe
autore\autrice: Grady Hendrix
genere: mistery/ thriller
auto-conclusivo\saga: auto-conclusivo
personaggi principale: Patricia 

Trama
Difficile la vita di Patricia Campbell: divisa tra un marito troppo impegnato col lavoro, i figli e l'anziana suocera, la sua unica oasi felice è un gruppo di lettura di libri true crime. Un giorno al gruppo si unisce James Harris, bello, misterioso e sensibile, che fa sentire alla donna cose ormai non provate da anni. Eppure c'è qualcosa di strano in lui: non ha un conto in banca, non esce durante il giorno e la suocera di Patricia sostiene di averlo conosciuto da ragazza. Quando alcuni bambini scompaiono senza che la polizia faccia nulla, Patricia e le amiche sospettano che James sia un serial killer. Sono loro ad aver letto troppi libri true crime o quello che si aggira nelle loro case è un mostro vero?

Recensione 

Volevo leggere questo romanzo da anni e le mie aspettative erano incerte, per così dire, perché da una parte mi aspettavo un thriller avvincente e ironico dall'altra temevo di trovare una storia incerta e dai risvolti banali.
Invece sono rimasta piacevolmente sorpresa e totalmente sodisfatta della storia che Grady Hendrix ha narrato con uno stile scorrevole e coinvolgente e dal ritmo sempre alto e serrato dando voce e un senso di riscatto alle donne, considerate sole come madri e mogli, incapaci di ragionamenti complessi e portate alla paranoia.

Andando con ordine Guida al trattamento dei vampiri per casalinghe è un romanzo che come una cinepresa inquadra una scena ampia per poi stringere sempre di più l'inquadratura e arrivare al particolare. Senza risultare mai noioso prima ci descrive il quartiere in cui è ambientata la storia l'Old Village un quartiere residenziale tranquillo dove vivano poche famiglie della middle class in cui chi si trasferiva lì non lo faceva per la casa ma perchè aderiva ad uno stile di vita. Famiglie perfette, mogli devote e madri amorevoli che si occupavano della casa (tutte sembravano pronte per essere esposte su una rivista), zona tranquilla dove non accadeva mai nulla, dove le macchine andavano a 30 km all'ora e le porte non venivano mai chiuse a chiave... dove tutti conoscevano tutti. Insomma un quartiere che rispecchiava l'ideale della famiglia perfetta americana e della comunità cristiana e devota per eccellenza, in cui il male era solo un pensiero lontano.

Piano piano però l'autore ci mostra come questa immagine perfetta da cartolina presenta delle crepe belle profonde di un'esistenza piatta e monotona profondamente sessista e che annullava la dimensione della donna che veniva considerata solamente in base al proprio ruolo di moglie e di madre. Lo fa parlandoci di Patricia una donna che una volta era infermiera ma che aveva lasciato il suo amato lavoro per diventare una moglie e che quella vita monotona e piatta le stava cominciando a stare stretta. Aveva bisogno di un momento tutto suo per evadere e ritrovare la propria individualità che non fosse quella di moglie e madre ma di Patricia come donna con dei sogni, dei desideri e delle passioni e lo fa partecipando ad un club del libro di sole donne in cui si leggono romanzi di true crime. Tra l'altro è evidente in un dialogo tra i mariti che accusano le mogli di essere paranoiche, la poca considerazione  che si ha dei romanzi true crime considerate letture morbose tipicamente femminili che le donne fanno perché annoiate dalla loro vita e di poche qualità intellettuali. 

La storia di per sè è una grande metafora in cui il mostro è in realtà l'incarnazione del classico uomo bianco ricco e di bell'aspetto che ha dominato il mondo promuovendo la cultura del patriarcato che si è diffusa come una piaga intaccando ogni ambito della vita umana e lo sconfiggere questo mostro da parte ci un gruppo di donne tutte casalinghe accomunate da un club del libro sta a simboleggiare l'uscita da questo stato di minorità in cui si è state costrette a vivere.

La storia è molto umana e avvincente, toccando tanti aspetti ed elementi riconducibili a questa critica tangibile e attuale nei confronti di una cultura e una mentalità diffusa che ha visto sminuire le donne e relegarle agli unici compiti di figlie, mogli e infine madri accomunate dal fatto di dipendere sempre da una figura maschile. 

Ho apprezzato veramente tanto questo libro che oltre ad essere un'avvincente mistery offre anche uno spaccato sulla vita di una comunità trasportandoci all'interno di una storia che per quanto possa toccare aspetti soprannaturali, rimane molto realistica e concreta.

XoXo
Chiara, Labotteghinadeisogni

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