lunedì 28 aprile 2025

Recensione "Lady Macbeth"

 Lady Macbeth
di Ava Reid 

Informazioni Utili

titolo: Lady Macbeth
autore/autrice: Ava Reid
genere: retelling in chiave fanatsy
personaggi principali: Lady Macbeth




Trama

Lady Macbeth sa bene che raccontano storie su di lei: dicono che i suoi occhi inducano la follia negli uomini.
Lady Macbeth sa di essere destinata a sposare quel bruto scozzese, che non mette da parte i suoi modi bruschi e violenti da guerriero neanche quando si avvicina al letto nuziale.
Lady Macbeth sa che la sua corte le è ostile, e dovrà giocare di strategia – e sa che questo gioco richiederà tutta la sua astuzia e i poteri magici che nasconde: è una questione di sopravvivenza.
Ma Lady Macbeth non sa che anche il marito ha dei segreti occulti. Non sa nulla della profezia che lo cinge come un'armatura.
E soprattutto non sa di essere lei stessa una minaccia all'ordine del mondo. O meglio, non lo sa ancora. Ma presto lo saprà.

Recensione 

Lady Macbeth è un retelling in chiave femminista dell'opera di Macbeth di William Shakespeare
in cui ci viene narrata la storia dal punto di vista di Lady Macbeth, giovanissima donna, data in sposa ad un uomo scozzese.

E' un romanzo estremamente introspettivo e cupo in cui ci viene raccontato in maniera disilussa e cruda, il destino a cui le donne erano costrette a soccombere. Donne, non importa di che estrazione sociale, costrette a vivere destini decisi da uomini, padre, fratello, cugino, marito, estraneo, non importa chi, perchè tanto la sorte non cambia: donne oggetto, private della loro libertà, cresciute per essere mute e ubbidienti. 

Ava Reid con uno stile unico, riesce a tratteggiare bene l'ambientazione gotica, spoglia e cupa, che vede accogliere Lady Macbeth, giovanissima donna, giunta per diventare la moglie di Macbeth. La cosa che ho apprezzato tanto è stato sicuramente il fatto che l'ambientazione rispecchia in qualche modo lo stile di vita barbaro e crudo degli uomini di quelle terre, austero e privo di calore e di amore, elementi che caratterizzano la vita che si accinge a vivere la giovane sposa. Ma in tutto questo quadro il pizzico della magia, della superstizione, di intreccia alle vicende che vede Lady Macbeth cercare di sopravvivere usando l'unica arma che nessuno le può portare via: la sua mente. Lei infatti fin dalle prime pagine appare come una ragazza atipica per le donne del tempo, perchè lei ha una mente lucida e critica, ha capito le regole di questo mondo, ha capito come vanno le cose per le donne, è consapevole di essere solo un burattino nelle mani degli uomini e in questo caso del marito. Per cui cerca di apparire come conviene, come è utile che sia, e nel mentre cerca di tessere delle reti di sicurezza, delle ancore in caso di necessità, usa la sua mente, la sua astuzia e la paura che gli altri hanno di lei, per agire indisturbata e guadare tutti nell'ombra. Lei che è stata considerata fin dalla nascita, maledetta da una strega, costretta ad indossare un velo perchè con un solo sguardo è capace di soggiogare gli uomini, sfrutta questo a suo vantaggio per controllare tutto come una brava stratega. 

Dalla narrazione si evince benissimo la dura critica al trattamento che le donne erano costrette a subire, critica attuale più che mai, perchè nonostante secoli ci separino dal periodo in cui è ambientata la storia, la storia non è mai apparsa così attuale come oggi. Donne oggetto, giudicate per l'aspetto, impaurite da uomini violenti, da plagi mentali ed emotivi che sono costrette a vivere, in una società che è sempre pronta a giudicare le donne e a proteggere gli uomini, a causa di una cultura patriarcale che si è radicata nei secoli.

Ho trovato la narrazione sempre molto incalzata e calata nella storia, dando voce alle donne che invece nel corso della storia voce non ne hanno mai avuto. Forse l'unica cosa che non mi ha convinto è stata la leggere sfumatura romance che secondo me non serviva però capisco il perché dell'inserimento in quanto il personaggio maschile in questione (che non dico per non fare spoiler) è atipico in quanto anche lui colpito da un maleficio e reso una creatura da temere e da tenere nascosta... da uccidere anche.

XoXo
Chiara, Labotteghinadeisogni 

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venerdì 18 aprile 2025

Recensione "La ragazza oltre le mura"

 La ragazza oltre le mura
di A. Polidori e E. Cassano

Informazioni Utili

titolo: La ragazza oltre le mura
autori: Alessandro Polidori e Enza Cassano
genere: mistery
saga/auto-conclusivo: auto-conclusivo
personaggi principali: Chiara e Massimo / Clarissa e Benedetto

Letto in collaborazione con gli autori

Link diretto ad Amazon: https://amzn.eu/d/8lgHUAN

Trama 

Inverno 1889 Una bambina viene abbandonata davanti al portone di un piccolo convento francescano, nel viterbese. Questo evento cambierà completamente non solo la vita dei frati, in particolare del priore, ma anche quella del medico del paese, il dottor Cardona, e di sua moglie Anna, portando inevitabilmente gli eventi verso un tragico epilogo. Estate 2015 Una studentessa di architettura, durante una ricerca in un convento francescano, trova per caso una fotografia dei primi del Novecento raffigurante una ragazza e un frate. Sul retro è scritta una frase che lei conosce bene; questo la coinvolgerà in una indagine appassionata sulla vita dei due personaggi e la porterà a contattare una persona del passato che non ha mai dimenticato. Le vite dei protagonisti del secolo scorso e del presente s’intersecheranno, conducendo alla scoperta di una verità sconvolgente e di un segreto che metterà a repentaglio la loro vita. Il destino unirà queste persone in modo indissolubile e indimenticabile, mettendo in luce sentimenti ed emozioni, per qualcuno repressi e sopiti da anni, per qualcun altro inconsueti e complicati da gestire.

Recensione 

La ragazza oltre le mura è un romanzo inteso e coinvolgente che narra le vicende in due ragazze diverse, separate da più di un secolo, che in maniera inaspettata sono confluite nella stessa direzione.
Due ragazze appartenenti a luoghi e tempi diversi, con nessun tipo di legame che possa anche solo lontanamente unirle, eppure sono accomunate da qualcosa: hanno entrambe sperimentato l'abbandono e l'adozione. 

La ragazza oltre le mura alterna capitoli ambientati alla fine del 1800 in cui scopriamo come una bambina di soli quattro anni sia stata trovata, cresciuta e allevata da una comunità di frati francescani e capitoli ambientati nel 2015 anno in cui Chiara, la nostra protagonista, per cercare documenti e prove per la sua proposta di tesi in architettura, otterrà un permesso per accedere alla biblioteca del convento francescano nel viterbese. 

Da qui si snoda una vicenda molta complessa e intrigata che coinvolge sentimenti, ansie, paure e speranze di due giovani ragazze che hanno in comune la radice del nome Chiara/Clarissa e il fatto di essere state adottate. Chiara quando scopre che l'anno 1903 non è solo l'anno in cui dei progetti architettonici del priore Benedetto vennero proposti ma mai realizzati, ma è anche l'anno in cui una ragazza giovane e innocente viene trovata morta ai piedi del campanile del monastero francescano e che quella stessa ragazza era l'orfana che era stata allevata per i primi anni dai frati francescani e che poi aveva cominciato a vivere in paese senza però staccarsi mai dai frati e dal monastero, Chiara capisce fin da subito che la faccenda nasconde molto di più e sopratutto capisce che le mura di quel monastero tutt'ora nasconde dei segreti. Tra un paesino omertoso e restio, tra una fredda e non nascosta ostilità da parte del priore, Chiara è determinata a scoprire la storia di questa ragazza che ha trovato la salvezza e poi la morte in quel luogo sacro.

"Quando tutto questo è iniziato, non avrei mai potuto immaginare dove mi avrebbe portato, ma fin da subito ho avuto una sensazione che mi ha accompagnato fino a poco fa: una sensazione di vuoto interiore, di malessere, a volte di angoscia, che mi ha fatto compagnia per anni dopo aver scoperto di essere stata adottata. La paura dell'abbandono me la porto ancora dietro, con tutte le sue conseguenze; perciò, fin dal primo momento ho sentito una forte empatia per Clarissa, e ho sentito tutte le sue sofferenze, ansie, inquietudine angosce. La sua storia è la mia storia."

La storia è stata veramente interessante, coinvolgente e appassionante, non riuscivo a staccarmi dalle pagine del libro ed ero sempre più curiosa di arrivare alla verità per dare la pace ad un povera ragazza che non aveva avuto colpe se non quella di sentirsi a sicuro in un luogo che in realtà non era poi così sicuro.
L'indagine condotta da Chiara e da Massimiliano, suo ex psicoterapeuta, è solo un pretesto per condurre un'indagine anche introspettiva che coinvolgerà in prima persona Chiara e poi Massimiliano, ma anche tutte le persone che incontreranno sul cammino. I capitoli ambientati nel passato sono stati ricchi e intesi da un punto di vista emotivo, leggere di un periodo così duro in cui però c'erano ancora persone in grado di amare in maniera incondizionata, aiutando il prossimo e donando rifugio e sostegno è stato emozionante, ma è stato anche tragico vedere come il male serpeggia nei cuori di chiunque anche in coloro che dovrebbero vivere nel nome dell'amore di Dio.

"Sei riuscita ad arrivare alla verità: hai dato onore dignità a Benedetto e scoperto le circostanze riguardo la vita di Clarissa; dovresti essere orgogliosa di te"

Ho apprezzato veramente tanto questa storia, le sfaccettature dei personaggi, l'intreccio delle storie, le emozioni coinvolte e la passione di Chiara, in modo particolare, traspare dalle pagine in quanto è mossa dalla voglia di far trovare pace a quella giovane ragazza ma sopratutto perchè spera di scoprire che almeno per un piccolo periodo, lei sia stata amata e abbia amato, un pò come buon auspicio per il suo futuro.

Che dire un mistery avvincente, che coinvolge fin dalla prima pagina il lettore, e che lo trascina all'interno di vicende torbide, misteriose ma anche ricche di amore e di speranza... Se amate le storie introspettive, con dei bei personaggi, dalla trama originale e ben strutturata, allora La ragazza oltre le mura è un romanzo imperdibile.

XoXo
Chiara, Labotteghinadeisogni

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lunedì 14 aprile 2025

Recensione "The Beautiful Ones"

 The beautiful ones
di Silvia Moreno Garcia 



Informazioni Utili

titolo: The beautiful ones
autore/autrice: Silvia Moreno Garcia
genere: romance
personaggi principali: Nina, Hector e Valerie
auto-conclusivo/saga: auto-conclusivo



Trama

È primavera e la Grande Stagione è appena all’inizio, ma il debutto di Nina in società si è già rivelato un disastro. Tutta colpa dei poteri paranormali che la giovane fa di tutto per arginare ma che continuano a renderla oggetto di pettegolezzi e maldicenze. Quando però arriva in città il celebre Hector Auvray, capace di ammaliare le platee dei teatri con le sue prodigiose dimostrazioni di telecinesi, Nina coglie in lui la possibilità di riscattarsi, di legittimare la propria arte e di trovare forse anche l’amore. Del resto, chi l’ha detto che il lieto fine esiste solo nelle favole?

Recensione

The Beautiful Ones è un romanzo che parla del debutto in società della giovane Nina, ragazza ingenua, buona, poco incline ad omologarsi alle regole dell'alta società e abituata a vivere in campagna libera e spensierata a contattato con la natura e gli insetti. Nina però viene mandata in città dal suo amato cugino che è molto ricco e non avendo figli con sua moglie, ha sempre desiderato occuparsi delle sue cuginette provvedendo a tutto ciò che poteva servire loro per avere una vita felice e agiata.

Nina è sorvegliata dalla bella moglie del cugino, Valerie, una donna magnetica, affascinante, austera, di una classe senza eguali, capace di attirare l'attenzione su di sé in ogni momento, di essere il centro della vita mondana della cittadina. Ma Valerie è una donna intransigente, poco calorosa, ossessionata dall'apparenza e dalla cura dei dettagli, sembra priva di emozioni e per questo si scontra con la personalità ingenua, calorosa, pura e vivace di Nina che Valerie considera una campagnola senza classe ne eleganza.

Oltre a ciò la stagione di Nina inizia nei "peggiori" dei modi, perché non essendo una ragazza di città non è avvezza alle regole non scritte dell'alta società e quindi viene guardata con circospezione, specialmente quando al primo ballo della stagione balla con Hector Ayvray, celebre nella telecinesi, giunto in città per i suoi spettacoli in grado di ammaliare platee intere ma tenuto in poca considerazione dall'alta società che non vede di buon occhio chi per vivere lavora e specialmente fa spettacoli così rozzi e considerati da circo. Non basta sapere che Hector è un uomo molto ricco che ha fatto fortuna con i suoi spettacoli, agli occhi dell'alta società è un uomo senza titolo, senza passato, senza una famiglia rispettosa alle spalle. 

Nina è una ragazza che guarda il mondo con gioia e vivacità, ama la natura e specialmente gli scarabei e le farfalle che ama collezionare e scovare vantando una vasta collezione. Ama la flora e la fauna ed è una ragazza molto sveglia e studiosa, ma poco incline ad abbassarsi a delle regole che non le permettono di essere se stessa e che la fanno sentire sbagliata, un errore, uno scherzo della natura. Perchè infatti Nina si porta alle spalle uno stigmata quello di essere definita "difficile" per via di alcuni suoi tic che altro non sono che espressioni di telecinesi che l'hanno portata fin da piccola a far levitare le cose, muovere sassi e in generale mettersi in ridicolo. Emarginata, derisa fin da piccola, Nina vive in un mondo tutto suo e cerca di non farsi scalfire da gli altri, ma la presenza giudicante e non molto socievole di Valerie di certo non aiuta il soggiorno in città della giovane Nina. 

Hector è un uomo che si è fatto da solo, cresciuto per strada, ha sopportato la fame e il freddo, ma grazie al suo dono, la telecinesi, è riuscito a girare per molti posti e intrattenere persone sempre più illustre con i suoi spettacoli mirabilianti. Ma solo i fratelli Lemy, Luc e Etienne, sanno perchè il ritorno di Hector non è proprio solo per lo spettacolo di magica che terrà per alcuni mesi al teatro cittadino. Il vero motivo è che Hector lì ha lasciato il suo unico amore, la donna che per 10 lunghi anni, ha tormentato i suoi sogni, ha dato uno scopo alla sua vita, ha fatto battere il suo cuore: Valerie la donna più bella che lui abbia mai visto e che lo ha lasciato con un semplice bigliettino in cui le comunicava che si stava per sposare con un uomo ricco e che le avrebbe garantito il tenore di vita che ha sempre avuto.

Ma il destino è imprevedibile, a volte gioca strani scherzi, perchè sul cammino di Hector apparirà la giovane e innocente Nina, cugina del marito di Valerie e quale migliore occasione che fingere di corteggiarla per potersi avvicinare al suo unico amore? Ecco lo scopo che porterà Hector ad interessarsi a quella ragazza strana, svampita, campagnola, ma simpatica, che lo guarda con ammirazione anche fuori dal palcoscenico. 

Queste sono le premesse di una storia che poi si snoderà in risvolti imprevedibili, che porteranno Hector a rivalutare tutta la sua vita e il suo sogno di un amore infranto, Nina che dovrà crescere e capire che le persone non fanno niente senza ricevere un torna conto personale e che a volte soffrire fa parte del processo di crescita e del percorso dell'amore e Valerie che il rancore, la vendetta e l'apparenza futile e appariscente, non le hanno permesso di vivere una vita felice. 

Il romanzo si divide in due parti nella prima parte i capitoli si alternano in maniera ordinata tra i punti di vista di Nina, giovane e alle prese con il primo amore, Hector alle prese con il ricordo dell'amore perduto e la conoscenza di una ragazza semplice, pura e tanto simile a lui e Valerie pronta a mantenere a tutti i costi le apparenze, il suo status quo e a primeggiare sempre su tutti sentendosi superiore specialmente a Nina.
La seconda parte invece vede maturare tutti i personaggi chi in positivo e chi in negativo, ma sopratutto vedrà sbocciare e premiare l'amore vero e il combattere per essere se stessi e non rinnegare la propria vera natura.

Ho trovato questo romanzo scorrevole e avvincente che con dolcezza, introspezione, dolore, rancore e rabbia racconta di come non sempre sia facile lottare per essere se stessi, per andare contro corrente e non omologarsi mai in nome della vera felicità e del vero amore. Racconta di come un'epoca segnata dalle apparenze racchiude poi vite tristi e monotone, vuote e prive di vere emozioni. E' una storia che ricorda un pò una fiaba moderna, con un lieto fine e una morale che fa sognare nell'amore che non è sempre il primo amore, ma che a volte è quello maturo che sboccia a seguito di una conoscenza e di apprezzamento vero e sincero dell'altra persona, che bisogna conoscere realmente e non solo tramite illusioni e la passione dei primi amori. 

XoXo
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giovedì 10 aprile 2025

Recensione "lacrime di corvo"

 Lacrime di Corvo
di Ilaria Winter


Informazioni Utili

titolo: Lacrime di corvo
autore/autrice: Ilaria Winter
genere: romance 
auto-conclusivo/serie: auto-conclusivo

Letto in collaborazione con la casa editrice

Link diretto Amazon: https://amzn.eu/d/9eWVfvV





Trama

NEW ENGLAND, 1691. UNA RAGAZZA SOLA. UN SEGRETO PERICOLOSO. UN AMORE PROIBITO.
Nel cuore di una colonia puritana, Astrid Sullivan sa che il mondo non è gentile con le donne come lei. Ha i capelli rossi, vive ai margini della foresta e custodisce un segreto che potrebbe condannarla.
Quando Daven Hawthorne, il figlio del reverendo, le offre il suo aiuto, Astrid sa che accettarlo significa rischiare tutto. Ma resistergli è impossibile.
Mentre le ombre si allungano e il passato torna a tormentarla, la domanda è una sola: sarà l’amore a salvarla… O a distruggerla?

Recensione 

Lacrime di corvo è un romanzo che parla di anime affini destinate a ritrovarsi sempre, nonostante le difficoltà, nonostante i secoli...nonostante tutto.

"anime affini che non hanno mai smesso di cercarsi"

Il romanzo si snoda in due parti, una prima ambientata nel 1691 in New England in una piccola colonia puritana in cui Astrid Sullivan, giovane diciassettenne, trasferitasi lì con il cugino, unico suo parente e tutore in vita, deve affrontare da sola un'inverno particolarmente rigido e sopratutto la paura e i pregiudizi che la potrebbero far accusare di essere una strega. La seconda parte ambientata ai giorni nostri a Boston invece vede Lilith, giovane bibliotecaria che lavora all'università di Boston immersa nei libri e nella storia, scoprire di essere imparentata con Astrid Sullivan, giovane ragazza che durante il periodo della caccia alle streghe era stata accusata di essere una di loro e ad un passo dall'esecuzione era riuscita a fuggire.

"sebbene avesse attraversato l'oceano per giungere nel nuovo mondo, rimaneva attaccata alle radici della mia famiglia e alle sue usanze che però avrebbero potuto essere considerate pericolosamente pagane"

Il romanzo si concentra su quelli che sono i desideri di una giovane donna di essere libera di essere se stessa, di coltivare le proprie origine celtiche e il suo rapporto con la natura, di una donna forse troppo emancipata per l'epoca che ha come unica colpa quello di aver aperto il suo cuore ad un uomo che con lo stesso ardore la ricambiava. Astrid sente nell'aria il pericolo, sa di essere una ragazza che può essere giudicata facilmente dalla comunità puritana che aveva accolto un'anno addietro lei e suo cugino e sa che con lui lontano, non avrà nessuno a proteggerla se la paura e il terrore della caccia alle streghe, sopraggiungesse nelle menti e nel cuore degli abitanti. 

"credo che non esista un luogo più bello del vostro abbraccio, Daven, e di certo non vorrei trovarmi nessun altro posto del mondo"

Non importava quanto si dedicasse ad aiutare la comunità, quante volte si recasse a messa la domenica, quanto vivesse una vita ritirata nel bosco senza scandali, il solo fatto di essere ua giovane ragazza sveglia e dai capelli rossi che viveva in un bosco, la rendevano preda dei pregiudizi e delle accuse.
Astrid, giovane ragazza, nata forse nell'epoca sbagliata, ha avuto come colpa quello di aver amato, amato un ragazzo che la ricambiava, che le ha insegnato a scrivere e a leggere, Daven, unico figlio maschio del pastore. La loro storia d'amore si è consumata veloce ma intensamente nel segreto del bosco, con sguardi, parole e gesti nascosti, ma non per questo meno forte e vera. Si sono amati incondizionatamente con la consapevolezza di essere anime affini.

"Daven Hawthorne aveva qualcosa che faceva battere il mio cuore come nessun altro era mai riuscito a fare prima"

Lilith è una giovane donna, indipendente, studiosa e appassionata, che rimane subito colpita nel profondo quando scopre la sua discendenza con una donna così forte e controcorrente, che ha lasciato un diario in cui non solo ha tramandato le usanze celtiche della sua famiglia, ma che ha raccontato anche di quell'amore proibito e impossibile, che la segnata per tutta la vita e non solo. Lei sente subito questo legame con la sua antenata, nonostante secoli di distanza, ed è curiosa di conoscere sempre di più di Astrid, percependo questo filo invisibile. 

"Astrid è morta da quasi tre secoli oramai e di lei rimane solo la memoria trascritta dalle sue stesse mani nel diario custodito a Boston, rimane questa lapide nera nel bosco che tanto amava e rimango anch'io. Che lo voglia o no, e lo voglio, tramando la storia di una donna incredibile, forse una strega, forse semplicemente una fanciulla affezionata alla sua terra d'origine e alla sua cultura pagana, innamorata di un giovane Daven Hawthorne che non poteva avere, ma che amato ugualmente"

Cosa succede quando una sera incontra un insegnate di storia moderna, bello e affascinante, che la sera di Halloween la colpisce e le fa passare una delle serate più piacevoli della sua vita? Fin dal primo sguardo si sono trovati, hanno trovato intesa e complicità e quando scoprono che lui è antenato diretto di Daven, quel Daven l'innamorato di Astrid, Lilith è sempre più convinta che le anime destinate esistano e che il loro incontro non era stato frutto di un caso. 
I due giovani alla scoperta di loro stessi e di un passato antico in comune, nel freddo inverno di Boston, legheranno sempre di più e conosceranno l'amore.

"un figlio maschio, lui, una figlia femmina, lei. Quasi dovessero incontrarsi e vivere quell'amore che allora era stato negato. E così, di generazione in generazione, fino a me ed Eric. Siamo i primi a riscattare la promessa degli innamorati, siamo noi adesso a vivere quell'amore proibito alla luce del sole. Per Astrid. Per Daven. Siamo loro diretti discendenti e la loro storia non è la nostra."

Lacrime di corvo è un romanzo scorrevole e appassionante, che nell'inverno di due secoli differenti, racconta di come l'amore sia un dono prezioso e di come sia importante trovare una persona che possa arricchire la tua vita tirando fuori la versione migliore di sé. 

Purtroppo però ammetto che avrei preferito leggere di più della storia di Astrid che secondo me si è evoluta in maniera troppo veloce e approssimativa. Avrei voluto leggere di più di quel periodo storico difficile, di quell'amore proibito e puro che ha legato Astrid e Daven. Avrei voluto leggere di come Astrid abbia continuato la sua vita dopo la fuga per salvarsi la vita, di come non abbia mai smesso di amare il suo unico grande amore... Allo stesso modo avrei voluto che la seconda parte che riguarda Lilith fosse stata arricchita di più da aneddoti, scene, descrizioni e approfondimenti che raccontasse di questo amore quasi magico tra i due giovani. Ecco nel complesso posso dire che è un romanzo fluido e sicuramente originale, ma forse avrebbe avuto bisogno di più approfondimento, di più pagine per risultare più sfaccettato e intenso.
Però ecco non è una lettura che boccio totalmente, ma che promuovo solo per certi aspetti.

XoXo
Chiara, Labotteghinadeisogni

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martedì 8 aprile 2025

Recensione "Little stranger" edizione italiana

 Little Stranger 
di Leigh Rivers

Informazioni Utili 

titolo: Little Stranger
autore/autrice: Leigh Rivers
genere: dark romance
auto-conclusivo/saga: 1 di 2 
personaggi principali: Olivia e Malachi
TW: I personaggi sono fratelli adottativi, non consanguinei, ma cresciuti insieme. Se ti senti a tuo agio con la sonnofilia pesante, il CNC, il consenso dubbio, la droga, la marchiatura, lo strangolamento, il sesso su un corpo morente, con altre perversioni come la perversione tra fratelli, il gioco del coltello, il gioco primordiale, il gioco del sangue, il dolore, il cacciavite, la paura, l'accoppiamento leggero, il gioco anale e del ragno



Trama

Lei lo ha tradito, e ora lui vuole vendicarsi della sorella, che è diventata la sua ossessione proibita sin dal momento in cui le ha messo gli occhi addosso.
Dopo che lei lo ha mandato in prigione per anni, lui è libero e pronto a darle la caccia.
Tutto di Olivia appartiene a Malachi Vize.
La sua mente.
Il suo corpo.
La sua anima.
La sua paura.
Il suo dolore.
La sera di Halloween, lui non ce la fa più a nascondersi nell’ombra. L’ultimo pezzo di lei che gli rimane da possedere è il suo cuore, a costo di prenderlo con la forza.

***“Little Stranger” è il primo volume della dilogia Dark Forbidden Romance “La ragnatela del silenzio” di Leigh Rivers. 

Recensione

Sono una lettrice di dark romance, non ne leggo tanti ma è un genere che ogni tanto leggo, non rientra tra i miei preferiti ma non ho pregiudizi sul genere e nel complesso non ho mai trovato storie dark che mi abbiamo disturbato a tal punto da interrompere la lettura, cosa che farei tranquillamente. Esordisco così perchè quando si parla di romanzi dark romance l'ignoranza e i pregiudizi sono molteplici e siccome la lettura è libera e ognuno può leggere ciò che vuole, bisogna sempre ricordare che i dark sono tali perchè trattano tematiche delicate e forti, per la presenza di scene esplicite, di violenza, di pensieri che possono triggerare i lettori, di personaggi moralmente ambigue e di dubbia morale. Tutto questo non vuol dire che chi legge e tanto meno che ci scrive questi romanzi lo fa con lo scopo di promuovere queste storie e di romanticizzare la violenza o storie d'amore abusanti.

Detto questo passiamo alla recensione, Little Stranger è un romanzo particolare, molto breve e immersivo, una storia che si divide in due parti: la prima interamente narrata dal punto di vista di Olivia che racconta di come lei e Malachi siano diventati fratelli adottivi, di come sono cresciuti insieme e di come il loro rapporto abbia iniziato ad assumere sfumature sempre meno fraterne e molto più sessuali. E' difficile parlare d'amore perchè è una storia che si basa sulla fisicità, l'attrazione e la libido sessuale che si sviluppa e diventa accecante in fase adolescenziale. 
La seconda parte è narrata dal punto di vista di Malachi che dopo 8 anni di prigione è pronto a farla pagare ad Oliva per aver testimoniato contro di lui al processo e per non averlo mai incontrato in carcere, dopo che lui le aveva dichiarato il suo amore.

E' un romanzo estremamente contorto e ambiguo non solo per i due protagonisti e la loro storia, ma anche per i genitori adottivi che impongono alla loro figlia pretendenti con cui uscire e matrimoni combinati già all'età di diciott'anni.
E' un romanzo che si evolve con tantissime scese spicy e con poca sostanza narrativa, infatti quello che secondo me è il grande problema di questa storia è il fatto che è molto veloce, approssimativa e incentrata solo sulle scese esplicite per lo più. Anche il rapporto tra Malachi e Olivia, i loro pensieri contorti e a tratti malsani, i loro sentimenti, la loro interiorità, viene solo abbozzata, buttata su carta ma mai approfondita così come le conseguenze delle loro azioni e delle loro scelte.

E' una storia ambigua e dark, ma che secondo me manca proprio di trama, non c'è una costruzione solida dei personaggi, principali e secondari, delle vicende che succedono, delle motivazioni e delle scelte che prendono... non c'è una vera descrizione delle conseguenze e dei tormenti interiori che riguardano le scelte e i desideri di Malachi e Olivia.
Anche la tematiche delicate come gli abusi, la costrizione, l'adozione, la perdita, la malattia mentale, gli incubi, il mutismo da trauma di Malachi, non vengono mai analizzati e approfonditi ma vengono gettati sulla carta come una lista della spesa, come degli aggettivi per dare pathos e oscurità alla storia, senza nell'effettivo trattarli ed usarli anche per far suscitare riflessioni da parte del lettore.

Che dire è un romanzo che per me manca di sostanza, di concretezza e di costruzione tridimensionale della storia, troppo veloce, troppo spicy e poca storia d'amore.
Nei dark per quanto tali, la storia d'amore ad un certo punto irrompe sulla scena, prende spazio, i sentimenti sbocciano tra i protagonisti... ecco in questo romanzo viene semplicemente scritto ma non descritto, non costruito su fondamenta solide. Si basa veramente tutto sul possesso e gli impulsi sessuali.

Tirando le somme vi dico che questo romanzo a me non è piaciuto, non perchè è dark, ma prchè secondo me mancano proprio le basi. Non è una storia costruita e approfondita e tutto avviene in maniera troppo frettolosa e priva di fondamenta.

XoXo
Chiara, Labotteghinadeisogni

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giovedì 3 aprile 2025

Recensione "favole da incubo"

 Favole da incubo
di Roberta Bruzzone e Emanuela Valente


Informazioni Utili 

titolo: Favole da Incubo - dieci (più una) storie di femminicidi da raccontare per impedire che accadano ancora
autore/autrice: Roberta Bruzzone e Emanuela Valente
genere: non fiction 




Trama

Dieci casi di cronaca nera tra i più sconvolgenti degli ultimi anni. Una criminologa e una giornalista da sempre in prima linea contro la violenza sulle donne. Un'analisi lucida e necessaria degli stereotipi di genere che hanno provocato queste tragedie annunciate, per sconfiggerli una volta per tutte.

I maschi sono intelligenti, le femmine sono utili. I maschi sono "progettati" per comandare, le femmine per accudire. Gli uomini devono provvedere economicamente alla famiglia e realizzarsi nel lavoro, le donne devono stare a casa. Questi sono solo alcuni degli stereotipi di genere più comuni che ancora permeano la nostra cultura. Pensate che siano in gran parte retaggi di un passato ormai superato? Questo libro ci dice che non è affatto così. Gli stereotipi di genere sono tra noi, ogni giorno. E no, non sono affatto "innocui", come molti sembrano considerarli. Attraverso la ricostruzione di dieci casi di femminicidio tra i più sconvolgenti degli ultimi anni, Roberta Bruzzone ed Emanuela Valente analizzano i principali preconcetti culturali e sociali che hanno operato in queste vicende inconcepibili, eppure reali. Stereotipi, pregiudizi e tabù a cui hanno obbedito un po' tutti: le vittime, gli assassini, l'opinione pubblica e perfino i media che ne hanno parlato. Il quadro che ne emerge non è consolatorio: le idee sessiste sono ancora molto radicate, in ognuno di noi, senza distinzioni di condizione economica e culturale. Lungi dal voler giudicare, ma con lucidità e senza fare sconti a nessuno, Favole da incubo intende aiutarci a prendere coscienza di quelle voci che parlano dentro di noi, spingendoci ancora, nostro malgrado, a fare distinzioni di genere nella vita di ogni giorno. Perché la presa di coscienza è il primo, necessario passo per cominciare a scardinare questi schemi mentali e fare in modo che crimini tanto orribili non trovino più un terreno in cui mettere radici, crescere e riprodursi. Intervenire in tempo per fermare l'escalation è possibile, e soprattutto è possibile innescare quel profondo cambiamento culturale che può mettere fine una volta per tutte alla violenza sulle donne.

Recensione

Favole da Incubo è un libro di non fiction che ha lo scopo di decostruire gli stereotipi sociali che frutto di una cultura patriarcale hanno permeato la mente delle persone e che sono alla base dei femminicidi. Per farlo le due autrice illustrano dieci casi, più uno, di femminicidi che con modus operandi diversi, colpendo zone, famiglie e ceto sociale differnti, hanno una cosa in comune: gli stereotipi legati alla donna, alla famiglia e alle relazioni che hanno permesso ad individui, narcisisti malevoli, insicuri e malati di sentirsi in diritto di decidere della vita delle loro partner con ricadute anche sui figli.

La cosa che ho apprezzato molto di questo libro è stata l'impostazione della narrazione, illustrando il caso in maniera cruda e diretta, si è poi andati ad evidenziare gli stereotipi alla base della vicenda e come anche i media hanno contribuito ad infangare a volte la memoria della vittima, riproponendo pensieri e opinioni frutto di un retaggio culturale basato su una cultura del patriarcato misogina e sessista. 

Un'altro aspetto che ho apprezzato è stato lo stile usato, mai pesante o forzato, le autrice hanno adottato una prosa semplice, diretta in cui il rancore, la rabbia, la frustrazione e la voglia di rivalsa, sono percepite in ogni parola, in ogni disillusa e amara conclusione dei casi in cui ogni volta la vittima è la donna e anche i loro figli che sono stati colpiti dalla brutalità di quella persona che doveva essere il loro punto di riferimento, il loro appoggio nella vita, la persona che insieme alla loro madre doveva costruire un luogo amorevole dove crescere e che invece ha creato il loro inferno.

Alla fine di ogni capitola l'autrice ha creato poi una tabella in cui si andavano ad evidenziare i concetti principali e gli insegnamenti che tutti noi dobbiamo avere bene in mente per non rimanere passivi davanti ai comportamenti sbagliati, violenti e prevaricatori che gli uomini si sento in diritto di avere nei confronti delle donne.

Una cosa che mi ha colpito e che mi ha fatto anche riflettere è il fatto che queste donne sono state plagiate, annientate anima e corpo per anni dall'uomo che diceva di amarle, sono donne erano di successo, forti, determinati, capaciti... donne vincenti che avrebbero avuto un futuro roseo e promettente e che solo per il fatto di essere intelligenti e sveglie hanno minato l'io debole di un uomo insicuro e vuoto.

Un libro da leggere, da far leggere a tutti perché l'unico modo per intervenire è quello di sradicare tutti quei stereotipi che sono alla base della nostra società, per evitare di avere ancora un comportamento in cui girarsi dall'altra parte e non intervenire è più comodo e facile, piuttosto che intervenire, esporsi e vedere la realtà.

XoXo
Chiara, Labotteghinadeisogni

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