venerdì 5 dicembre 2025

Recensione "Funny Story"

 Funny Story 
di Emily Henry

Informazioni Utili

titolo: Funny Story - un amore per finta
autore/autrice: Emily Henry
genere: romance
autoconclusivo/saga: autoconclusivo
personaggi principali: Daphne e Miles
tropes: Fake dating, Oppositesattract, friends to lovers, partners in crime
spicy: 🌶️

Trama 

A Daphne è sempre piaciuto come il suo fidanzato Peter raccontava la loro storia d'amore. Come si erano incontrati (in una giornata tempestosa), si erano innamorati (per un cappello volato via) ed erano tornati nella sua città natale sul lago per iniziare la loro vita insieme. È sempre stato davvero bravo... finché il racconto non è diventato il prologo della storia d'amore di Peter con Petra, la sua amica d'infanzia. Di colpo Daphne si ritrova bloccata in una sperduta cittadina del Michigan, senza amici né famiglia ma con un lavoro da sogno (e una paga da fame), e non le resta che accettare di condividere un appartamento con l'unica persona che può capirla: l'ex di Petra, Miles Nowak. Trasandato e caotico, Miles è esattamente l'opposto dell'organizzata e riservata Daphne. All'inizio della convivenza i due, che non hanno niente in comune, cercano di evitarsi il più possibile, finché una sera, complice un bicchiere di troppo, nascono un'amicizia e un piano. E se il piano prevedesse anche di pubblicare foto deliberatamente fuorvianti di loro due insieme, be', chi potrebbe biasimarli? Tanto è solo per finta, perché non esiste proprio che Daphne inizi un nuovo capitolo della sua vita innamorandosi dell'ex fidanzato della nuova fidanzata del suo ex fidanzato... giusto?

Recensione 

Funny Story è un romance che parla degli effetti dell'amore a trecento sessanta gradi, in che modo? Semplice, racconta con spontaneità, limpidezza e chiarezza cosa può creare un amore quando finisce male, all'improvviso, come un fulmine al cel sereno, cosa porta un amore quando è genuino, vero e affiatato, quali sono le conseguenze di un legame piatto e privo di emozioni e di interesse e cosa provoca quando ci si allontana da una persona emotivamente non stabile e altalenante. Come ci riesce Emily Henry? Raccontando storie in cui, ognuno di noi, può rivedersi ma aggiungendoci quel tocco da scrittrice dove tra una scena divertente e buffa e una più toccante e strappalacrime, racconta di come dovrebbe essere un RAPPORTO SANO, equilibrato, tra due adulti, che nonostante i traumi del passato, sono emotivamente e mentalmente pronti a creare una relazione stabile, affiatata e appassionante.

L'amore che nasce tra queste pagine, è un amore che sboccia lento, delicato, con costanza, proprio come un fiore, assistiamo a quando viene piantato il seme, a come cresce grazie alle costanti curi e alle giuste motivazioni, come viene protetto dalle intemperie, finché non sboccia rigoglioso e fiero, in tutto il suo splendore. 

Funny Story è un romanzo che parla di amore, ma parla anche di amicizia, di stabilità, di sogni, di speranze, di delusioni... con una sola parola di VITA. E' un romanzo che, grazie allo stile frizzante e scorrevole dell'autrice, porta il lettore in una storia tragicomica, in cui tutti noi possiamo ritrovare un pezzo della nostra di storia. Non parla di miliardari uomini di affari perfetti e stra ricchi, di donne belle come modelle che hanno l'istinto naturale di fare la madre, no parla di uomini comuni, di donne comuni, con lavori normali ma stimolanti, case modeste ma accoglienti, vite caotiche ma vere e colorate...
Risiede proprio in questo la forza della storia il fatto che i personaggi descritti sono umani, reali e concreti.

Daphene è una giovane donna che fa il lavoro che ama, in una città che non conosce e non sente sua, abbandonata dall'unica persona che negli ultimi anni della sua vita era diventata il suo centro, il suo polo. Daphene, in una casa troppo costosa, arredata come da esposizione, con amici e famiglie perfette da cartolina, vive quello che ha sempre desiderato: la stabilità e l'avere una casa. Ma tra avere una casa e il sentirsi a casa, la differenza è tanta, così come tra la felicità su carta e la vera felicità. E queste lo capisce ad un passo dalle nozze, quando il suo fidanzato, di ritorno dal suo addio al celibato, torna e le confessa di amare la sua migliore amica dai tempi delle elementari, quell'amica che era come una cugina e di cui non doveva temere. Come se questo non fosse abbastanza umiliante, Daphene si ritrova a dover dividere l'appartamento con Miles, l'ormai ex fidanzato dalla nuova fidanzata del suo ex fidanzato: perché si Peter ha lasciato Daphene, Petra ha lasciato Miles e quindi Daphene e Miles, due perfetti sconosciuti, si ritrovano non solo a condividere lo stesso dolore ma anche la stessa casa. 

Miles, che dai racconti di Peter, appare come un uomo fallito, con lavori precari e come un adolescente mai cresciuto, in realtà si dimostra essere un uomo che sta soffrendo per la fine della sua storia d'amore, che ha un lavoro stagionale che lo appaga ma che d'inverno lo portano a fare altri lavoretti per arrivare a fine mese, che vive in un'appartamento caotico ma accogliente, che esprime al meglio la sua personalità. Miles è un uomo che si fa voler bene, ha sempre un sorriso gentile per tutti, così come una domanda di cortesia per ogni persona che incontra. Capace di intrattenere una conversazione anche con una pianta, Miles prenderà la timida, taciturna e chiusa Daphene e la aiuterà non solo a superare la rottura ma a farle maturare la consapevolezza che la sua relazione con Peter non era perfetta perchè lei si era annullata per essere quello che Peter ricercava. 

Daphene, infatti, nel corso del libro farà una grande crescita, perché grazie a Miles e ai suoi nuovi amici, tutti suoi e non di coppia, scopre che fino a quel momento lei si era totalmente annullata per far contento Peter, per rientrare nello stile di vita da cartolina che lui viveva e voleva e nel farlo lei aveva perso di vista la vera lei, con i suoi sogni, le sue speranze e i suoi desideri. Era diventata una persona grigia, bisognosa di approvazione, realizzata solo se in coppia, senza amici, al di fuori della suddetta coppia, dipendente per tutto da Peter e questo perché lui in maniera costante, subdola e manipolatoria, le aveva dato tutto ciò, che inconsapevolmente ricercava, una stabilità e una figura maschile presente e organizzata.

Scoprendo non solo la persona speciale che è Miles, ma anche la splendida cittadina in cui viveva da 13 mesi e i suoi colleghi di lavoro, Daphene rifletterà su se stessa, sul suo passato, sui suoi sogni, sui suoi timori e traumi, riuscendo finalmente a liberarsi da quella corteccia di insicurezza, di paura e di fragilità che l'aveva avvolta come in un bozzolo per anni, non permettendole di vivere veramente la sua vita.

L'evolversi del rapporto tra Miles e Daphene è stata una delle cose più bella da leggere, con timore, paura e curiosità, Miles e Daphene, gli opposti per eccellenza, facendo leva su un terreno comune, la fine della loro relazione, si confortano, supportano, motivano, affiancandosi e sostenendosi sempre, sperimentando e divertendosi, godendosi la reciproca compagnia e nel mentre perchè no, riscoprire nuove emozioni che da tempo non si provavano.

Che dire è un romanzo che mi ha conquistato, in cui sono riuscita a rivedermi talmente tanto in Daphene per alcuni aspetti del suo carattere, da aver fatto il tifo per lei fin dalla prima pagine. Ho apprezzato tantissimo come Emily Henry ha trattato determinate tematiche, come abbia descritto personaggi tridimensionali, reali e concreti, che hanno dei pregj ma anche dei difetti, che sbagliano, ma sanno chiedere scusa e perdonare, perché nella vita sbagliare è umano, l'importante, è saper riconoscere l'errore, scusarsi e farsi perdonare, perché qualsiasi relazione deve essere coltivata e non deve mai far sentire l'altro per scontato.

XoXo
Chiara, Labotteghinadeisogni

I miei social:
Instagram 
https://instagram.com/labotteghinadeisogni?igshid=MjEwN2IyYWYwYw==

Tiktok 
https://www.tiktok.com/@labotteghinadeisogni?_t=8d4hdW0fRiE&_r=1

venerdì 28 novembre 2025

Recensione "Anonyma"

 Anonyma
di Carmen Weiz

Informazioni Utili

titolo: Anonyma
autore/autrice: Carmen Weiz
genere: thriller psicologico con un tocco di romance
serie/auto-conclusivo: 5° volume della serie Swiss Legends
personaggi principali: Sophie Nowack

Letto in collaborazione con l'autrice 

Trama 

Mai tirarsi indietro, mai temere e, soprattutto, mai dimenticare...
L’agente delle forze speciali svizzere Sophie Nowack sta vivendo uno dei periodi peggiori della sua vita. Dopo i problemi affrontati durante la sua ultima missione, viene retrocessa di rango e costretta a prestare servizio come semplice poliziotta.
Quando il capitano Gerber, suo superiore, le offre la possibilità di tornare a lavorare sul campo, Sophie non ci pensa due volte. Tuttavia, non avrebbe mai creduto che le cose potessero complicarsi in quel modo, specialmente quando Sarah, la sua più grande amica, si rivolge a lei per trovare alcune ragazze musulmane che sembrerebbero essere scomparse.

Mentre Sophie porta avanti l’indagine ufficiale al fianco dell’agente Sven Engel, della polizia di Zurigo, continua anche a indagare sulle ragazze sparite nel nulla, aiutata dalla sua amica. Molto presto, l’indagine vedrà coinvolto anche l’agente Kieran Heizmann, trasformandosi in quella che, a tutti gli effetti, sembra essere una tratta illegale di donne. Lavorando insieme, i due agenti verranno risucchiati nel baratro più oscuro dell'anima, dimostrando che l'umanità può macchiarsi di cattiverie senza limiti e, come una vera squadra, dovranno fronteggiare il male, che sembra superare ogni logica.
Quanto più Sophie si avvicina al cosiddetto “mondo delle persone normali” grazie alla terapia, più si rende conto che la fiducia sarà fondamentale per l’esito positivo della missione e che i sentimenti possono diventare, in pochissimo tempo, i suoi peggiori nemici.

Recensione

Anonyma è il quinto volume della serie Swiss Legends che vede di nuovo come protagonista Sophie Nowack, agente sotto copertura che lavora per l'Agenzia Svizzera. Nota tra gli agenti per la sua bravura, ma anche per essere molto chiusa e difficile , viene chiamata Camaleonte proprio per la sua capacità di annullarsi ed entrare completamente nel personaggio da interpretare ma sopratutto di comprendere la mentalità del killer.

“Qualsiasi tipo di dolore mi ricordava che ero ancora viva”

Questo libro vede finalmente Sophie scendere a patti con la sua vera natura, comprende che è un'essere umano e non una macchina e che non può più vivere per il lavoro. Dopo l'ultima missione è stata declassata di grado e si trova a lavorare come semplice agente di polizia e non più come agente sotto copertura. Questa situazione negativa all'apparenza, offre a Sophie l'opportunità di prendere in mano finalmente la sua vita, di affrontare il nemico più grande che conosce: se stessa. 
La cosa che apprezzo tanto dei libri della bravissima Carmen Weiz è la veridicità con cui racconta le cose: non indora mai la pillola, non mente mai, non aggiunge colore quando non serve... ma descrive come la vita sia dura ma anche felice e di come si deve lottare con costanza e resistenza per le cose che si vogliono. Come in "Bad News" l'autrice ci racconta di come la terapia non sia miracolosa, nel senso che non funziona subito come un programma stabilito, ma è un percorso lento, fatto di alti e bassi, di successi ma anche di ricadute e sopratutto che se la persona che deve iniziare il percorso non è veramente motivata e pronta, nessuno potrà aiutarla veramente. 
Dopo tanto finalmente Sophie decide di parlare con la vera se stessa, di non scappare più dalla sua voce interiore e di ricominciare con un nuovo spirito la terapia. 
Non potete capire quanto è stato bello leggere della risalita di questo personaggio; vederla interagire con la sua amica, imparare a chiedere aiuto... imparare a cedere perchè non si può essere sempre perfetti.

«Lo scopo di questi incontri è accettare che andremo avanti con le nostre vite, sempre, portando con noi coloro che abbiamo perso. Non proveremo a dimenticarli, a far finta che non siano mai esistiti. Assolutamente no. Quello che dobbiamo fare è trovare un modo per far sì che tenerli con noi non sia un peso che ci tenga bloccati nello stesso punto, qualcosa impossibile da sopportare. Il nostro obiettivo è trovare un equilibrio tale per cui la loro presenza venga considerata ancora un dono, lo stesso di quando erano vivi.»

Una cosa l'ho capita, quando tutto sta andando per il verso giusto ecco che arriva la batosta. Questo libro ha una conclusione ILLEGALE!!! Non vedo l'ora di leggere lo spin-off successivo di questa serie per scoprire come si evolverà la storia di Sophie. 

Ritornando però ad Anonyma, in questo volume finalmente abbiamo un cambio di rotta e un'evoluzione bella croccantina tra Sophie e Kieren. Kieren è l'uomo che tutte noi vorremmo: dolce, premuroso, amorevole, passionale e attento ai dettagli. Non solo è bravissimo nel suo lavoro ma è anche un uomo che vuole trovare una donna con il quale costruirsi una vita e donarsi anima e corpo. Ama gli animali e cucina anche. Che dire Carmen Weiz sa come farci sognare visto tutte le lacrime che ci fa spendere.

“Kieran Heizmann era come il peperoncino: rosso, invitante e tentatore agli occhi, 
ma piccante e letale al palato.”

Il personaggio di Sophie penso che sia uno dei personaggi più belli e complessi che abbia scritto: sfaccettato, umano, ambigue e tanto fragile. E' una forza della natura, una dicotomia perfetta di fragilità e forza, di luce ed ombra e di coraggio e pianificazione.

“Sophie Nowack era un insieme di contrasti: il rispetto che nutriva per lei spiccava al primo posto. Potevo contare sulle dita di una mano gli uomini che avrebbero fatto un lavoro come il suo. 
Era in cauta, spericolata e il più delle volte menefreghista, ma era anche leale, onesta e 
pensava fuori dagli schemi. Era dotata di un carattere perspicace, aveva quel tipo di intelligenza 
che poteva essere considerata pericolosa."

Lo stile di scrittura è scorrevole e coinvolgente, così come il ritmo della narrazione che è sempre molto serrato, senza momenti morti. Bilancia perfettamente l'azione all'introspezione, creando un mix di adrenalina e soggettività. Insomma penso si sia capito quanto questa storia mi sia piaciuta, ma in generale tutta la serie. Certo ci sono stati volumi più belli di altri, più cupi e thriller... come si dice non tutte le ciambelle escono con il buco! Ma nel complesso è una saga bellissima, piena di colpi di scena, di personaggi indimenticabili e di tematiche forte e attuali, che l'autrice tratta sempre con tatto e profondità.

Piccolo sfogo: per favore Carmen Weiz diamo un po' di pace a Sophie? Io lo so che mi avevi avvertita, ma cavolo anche in questo libro il mio cuoricino ha sofferto molto per la mia povera Sophie.

XoXo
Chiara, Labotteghinadeisogni

Link diretto al sito di Carmen Weiz dove è possibile acquistare i suoi libri 
https://www.carmen-weiz.com/it/

I miei social:
Instagram 
https://instagram.com/labotteghinadeisogni?igshid=MjEwN2IyYWYwYw==

Tiktok 
https://www.tiktok.com/@labotteghinadeisogni?_t=8d4hdW0fRiE&_r=1

lunedì 24 novembre 2025

Recensione "all in for ace"

 All in for ace 
di Giordana Schiattarella

Informazioni utili

titolo: All in for ace
autore/autrice: Giordana Schiattarella
genere: sport romance
auto-conclusivo/serie: auto-conclusivo
personaggi principali: Aiden e Jazmine
tropes: hate to love, brother's best friend, brothers's rivalry, forbidden love, forced proximity, he fell first and harder, age gap (18-28)

Letto in collaborazione con l'autrice



Trama 

Aiden Scott è il numero due del mondo nel tennis. Freddo, concentrato, inarrestabile. Declan Scott è suo fratello minore e il nuovo talento che tutti aspettano. Ma quando nella loro preparazione entra Jazmine Cooper — diciottenne con un talento naturale per il tennis e zero peli sulla lingua — l’equilibrio tra i due crolla.
Lei è la migliore amica di Declan.
Lui è il suo più grande tabù.
Eppure tra Aiden e Jazmine esplode una chimica pericolosa, fatta di sguardi rubati, provocazioni taglienti e baci che non dovrebbero esistere. Mentre i tornei si susseguono e i titoli si giocano sull’erba di Wimbledon e sulla terra rossa del Roland Garros, tra scandali e segreti, le loro vite si intrecciano in un gioco ad alta tensione dove vincere non significa solo trionfare in campo… ma trovare il coraggio di scegliere l’amore, la libertà e sé stessi. Perché nel tennis, come nella vita, a volte devi rischiare tutto per fare Ace.

Recensione

All in for ace è uno sport romance che parla anche dell'amore per il tennis, di quanto possa essere totalizzante e diventare una ragione di vita. I protagonisti di questa storia sono tre giovani ragazzi, orfani, ma accomunati da qualcosa: il tennis. Insieme formano una famiglia loro che però sta subendo una crisi, potremmo dire delle scosse di assestamento questo perché Aiden, 28 anni di età, numero due al mondo, campione di tennis, impulsivo, determinato ma anche maniaco del controllo sta perdendo proprio quest'ultimo su due ragazzi che presto diventeranno maggiorenni e che sono la sua unica famiglia: Declan e Jazmine. 

Declan, fratello minore di Aiden, vive all'ombra del fratello sia nella vita privata che in quella sportiva perché anche lui è un promettente giocatore di tennis. Vive una vita insicura, dedita allo sport e alla sua migliore amica, praticamente una sorella, Jazmine che è sempre stata la sua roccia. Fin dalle prime pagine appare chiaro la dipendenza emotiva che Declan ricerca perchè ha paura di spiccare il volo e anche della rabbia che prova nei confronti del fratello. 

Jazmine invece è una ragazza che si è trovata sola al mondo a causa di un'incidente aereo ma è stata accolta dagli amici di famiglia gli Scott. Quando anche questo nucleo familiare implode, lei passerà sotto la tutela di Aiden l'unico maggiorenne e uomo che possa darle ancora una famiglia. Lei, Aiden e Declan sono cresciuti insieme, ma qualcosa tra Aiden e Jazmine, con il passare degli anni si è spezzato, creando un legame fatto di tensione e scontro. 

Aiden è il più incompreso fin dall'inizio, ma da due ragazzi adolescenti che hanno sofferto me lo posso anche aspettare. Aiden infatti, al culmine della sua carriera, si ritrova a dover crescere due adolescenti, mettendo da parte la sua vita privata e anche le sue aspettative, cercando di comportarsi da maturo e di tenere tutto sotto controllo, risultando duro e austero, non incline al dialogo. 

Lo stile di scrittura è scorrevole e coinvolgente, veniamo da subito trasportati all'interno della vicenda e sopratutto del mondo del tennis ma non di quello visibile e apprezzato da tutti, ma da quello che non si vede: le difficoltà, le rinunce, il peso delle aspettative, il peso di poter essere surclassato costantemente da qualcuno di nuovo... Sicuramente è un mondo molto duro fatto di rinunce, privazioni, fatica e anche di tanta competizione.

La relazione tra Jazmine e Aiden si sviluppa lentamente e con continue frecciatine che faranno sghignazzare i lettori perché la tensione è palpabile. Infatti Jazmine e Aiden sono sempre stati il giorno e la notte e sopratutto Jazmine nonostante la sua giovane età è determinata, senza peli sulla lingua e pronta a combattere per ciò a cui credere. E' una giovane ragazza che mette sempre al primo posto gli altri, non focalizzandosi spesso su quelli che sono i suoi desideri o i suoi bisogni; perdona facilmente usando molto il cuore e cerca di capire il punto di vista degli altri sempre e comunque. 
Aiden, come ho accennato anche prima, è un personaggio complesso che forse avrebbe dovuto avere un'approfondimento maggiore come il carico delle responsabilità che lo piegano e il peso delle aspettative. 
Declan, passa ad un certo punto quasi in secondo piano, perché decide di allontanarsi per seguire la sua strada e godersi i suoi 18 anni al pieno delle sue possibilità. 

Ho apprezzato anche il fatto che tramite questo libro si viaggia per il mondo e che Aiden, romanticone per eccellenza, porti Jazmine a conoscere i luoghi più belli e magici delle varie città come Parigi e Londra.
E' un romanzo che nel complesso ho apprezzato, ho trovato la storia gradevole, coinvolgente e veramente interessante perché l'autrice ha spiegato veramente bene il mondo del tennis e si percepisce tanto la sua passione. Tuttavia ho trovato che molte cose e situazioni delicate ad un certo punto non vengano approfondite, ma archiviate per far andare avanti la trama: il senso dell'abbandono, il fatto che Declan non ci pensa due volte a lasciare l'unica persona che si sia sempre dedicata a lui anima e corpo, la relazione tra Aiden e Jazmine che è praticamente sotto la sua tutela agli occhi dello Stato, anche se hanno aspettato la maggiore età di lei per fare uno step ulteriore o ancora il fatto che ad una ragazzina di 18 anni, o ancora come venga dato tutto questo spazio di azione e di importanza all'interno di un team di lavoro molto più ampio ad una ragazzina...
Diciamo che la prima parte della storia l'ho trovata molto più incentrata sulla caratterizzazione e l'introspezione dei personaggi, che ho trovato anche veritiera; mentre da un certo momento in poi ho trovato la storia un pochino irrealistica considerata l'età dei personaggi e per la situazione. Ciò non toglie che il romanzo sia uno sport romance ben riuscito dove finalmente anche la componente dello sport viene approfondita e non rimane solo sullo sfondo. 

XoXo
Chiara, Labotteghinadeisogni

I miei social:
Instagram 
https://instagram.com/labotteghinadeisogni?igshid=MjEwN2IyYWYwYw==

Tiktok 
https://www.tiktok.com/@labotteghinadeisogni?_t=8d4hdW0fRiE&_r=1

mercoledì 12 novembre 2025

Recensione "Mate" di Ali Hazelwood

 Mate 
di Ali Hazelwood 

Informazioni Utili

titolo: Mate
autore/autrice: Ali Hazelwood
genere: romantasy/paranormal romance
serie/auto-conclusivo: Spin Off #2 (Vol.1 Bride)
personaggi principali: Serena e Koen
tropes: fated mates, Human Hybrid Heroine, Grumpy Alpha Hero, Omegaverse, Forbidden Romance
spicy: 🌶️🌶️

Trama

Serena Paris è sola, senza branco e diversa da chiunque altro. Nata dall'unione proibita tra un Umano e un Lupo, la sua esistenza avrebbe dovuto rappresentare un ponte tra le specie, un simbolo di riconciliazione dopo anni di conflitti. Ma il mondo non è pronto per ciò che rappresenta. Serena ha riacceso le tensioni: ora tutti la vogliono usare o uccidere. Vampiri, Umani e Lupi bramano il controllo su di lei, e le loro trame si stringono come una rete sempre più fitta. Con il passato che minaccia di riaffiorare e nuovi nemici all'orizzonte, Serena ha un'unica possibilità: rifugiarsi da Koen Alexander, Alfa del branco del Nord-ovest, l'unico abbastanza potente da proteggerla... e l'unico che non ha mai smesso di vederla per chi è davvero. Koen non è disposto a perderla. Non importa se Serena non ricambia i suoi sentimenti, o se ha tentato di allontanarsi da lui. Finché respira, lui sarà il muro tra lei e il mondo. Ma i Vampiri e i Lupi assetati di potere non sono gli unici pericoli che incombono sulla vita di Serena. Prima o poi, il suo passato finirà per raggiungerla, e quando accadrà Koen potrebbe essere il solo in grado di salvarla... anche da sé stessa.

Recensione 

Mate è il secondo romanzo, spin off, della serie paranormal romance, che vede come protagonista Serena, ibrido per metà umano e per metà lupo, migliore amica di Misery, vampira che abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare per il suo umorismo un pò nero, nel primo volume Bride. 

Se Bride l'avevo percepito come un romanzo sicuramente ben fatto e coinvolgente, ma un pò troppo breve e con poco spazio per un'approfondimento psicologico e di fatti, poiché l'autrice aveva dovuto spiegare anche il worldbulding e una trama di fondo; qui può finalmente lasciarsi andare.
Assodato che conosciamo il mondo, conosciamo le spiegazioni genetiche che hanno spiegato l'esistenza di vampiri e lupi e di come vivono alla luce del giorno, tra gli esseri umani, in questo secondo volume Ali Hazelwood si è presa il suo tempo per sviscerare il personaggio di Serena, in ogni suo aspetto. Ha descritto minuziosamente e con attenzione, la situazione delicata, di stallo e di incertezza, che deve vivere Serena, con i suoi dubbi interiori, traumi del passato che l'hanno segnato e il suo senso di essere perennemente sola e percepita come un peso da chi le sta affianco.

Infatti quello che mi era mancanto nel primo volume, era proprio un coinvolgimento emotivo più forte, cosa che qui finalmente ho avuto. Serena non ha un passato facile, si era intuito qualcosa nel volume precedente, ma adesso ne abbiamo la conferma. Inoltre da quando ha scoperto di essere per metà lupo, l'incertezza sulle sue origini, il non essere appartenente a nessuna specie veramente, il voler essere studiata come un topo da laboratorio, la portano a chiudersi ancora più in se stessa e ad allontanarsi, per non causare danni e minare la nuova felicità che la sua migliore amica ha finalmente trovato come compagna del capo Alpha Lowe. Come se tutto questo non bastasse una taglia sulla sua testa e un segreto che non vuole rivelare a nessuno, portano Serena a voler vivere isolata da tutto e da tutti. 

Koen, Alpha del branco nord-occidentale, più grande di lei di dieci anni circa, dal primo momento che l'ha vista ha capito che era la sua compagna, ma ha sempre messo ben in chiaro, il fatto che non ha interessi ne fisici ne amorosi nei suoi confornti. Ed è proprio questo comportamento burbero e distaccato, forte e minaccioso, che porta Serena a chiedere aiuto e protezione proprio a lui.

Koen a parole è freddo e distaccato, ma con i fatti, ti fa sciogliere da pagina 0, è un personaggio grumpy, taciturno, schivo, autoritario, ma anche premuroso, attento alle necessità del suo branco e con un grande spirito di sacrificio. Lui è nato per fare l'alpha e in più occasioni da prova di questo aspetto, con la sua serietà e la sua affidabilità. Ma vedere questa sua maschera, scalfirsi poco alla volta, per via della vicinanza forzata con Serena, ci porteranno a conoscere un uomo che si è sempre sacrificato per il bene degli altri, che mette al primo posto il benessere e la sicurezza di chi gli è vicino e che sopratutto è in grado di avere una connessione mentale con Serena che rende le interazioni tra i due frizzanti, divertenti e bollenti. 

La storia è avvincente e coinvolgente, Ali Hazelwood sa scrivere e sa caratterizzare i suoi personaggi divinamente, le sue storie hanno sempre un'inizio e una fine, con coerenza e veridicità. Le scene divertenti non mancano, così come quelle adrenaliniche, ma la cosa che apprezzo tantissimo è la mancanza di situazioni trash o cringe. Anche lo spicy è sempre ben bilanciato, mai troppo, mai cringe, mai inopportuno... sempre tutto bilanciato e inserito benissimo all'interno della narrazione. 

Le situazioni pericolose da risolvere sono tante e non lo nego, arrivata a metà libro mi sono proprio detta: anche questo? E' proprio vero che le cose brutte quando devono arrivare arrivano tutte insieme, e Serena le accetta in maniera quasi stoica in un primo momento, poi invece con coraggio e determinazione.
L'unica cosa che non mi ha convinto al 100% è stata proprio la risoluzione di alcune questioni spinose e che sono state difficili da superare nel corso del romanzo e che invece si sono poi risolte in poche pagine, se non righe, e in maniera fin troppo semplice. Diciamo che questo è comprensibile per il fatto che la storia è narrata interamente dal punto di vista di Serena e che quindi lei in molte situazioni non è stata presente, per cui le viene solo riportata la conclusione di determinate cose. Però ecco per una maggiore profondità e tridimensionalità della storia avrei preferito qualche parola in più per spiegare meglio come sono state risolte queste questioni calde.

Consiglio "mate" di Ali Hazelwood? La risposta è sì. È un romanzo che mi ha aiutato tra l'altro a leggere dopo tantissimo tempo che non lo facevo, che mi ha coinvolto fin dalla prima pagina e mi ha trasportato in una storia molto emotiva. Apprezzo veramente tantissimo lo stile di scrittura di questa autrice, la sua penna è fluida ma banale e riesce perfettamente a bilanciare le scene di azione e narrazione alle scene più introspettive di descrizione. I personaggi risultano ben caratterizzati, tridimensionali e veritieri. Per cui, se vi potrebbe piacere il genere io non posso che non consigliarvi questo libro, anche perché l'autrice rispetto a tante altri, non ha reso le storie omegaverse maschiliste e svalutanti per la donna, che appare solo come una donna oggetto. È forse questo il fatto che mi fa apprezzare sempre di più questa sua serie paranormal romance rispetto ad altri libri di questo genere.

XoXo
Chiara, Labotteghinadeisogni

I miei social:
Instagram 
https://instagram.com/labotteghinadeisogni?igshid=MjEwN2IyYWYwYw==

Tiktok 
https://www.tiktok.com/@labotteghinadeisogni?_t=8d4hdW0fRiE&_r=1

giovedì 6 novembre 2025

Recensione "Where the Dark stands still"

 Where the Dark stands still
di A. B. Poranek

Informazioni Utili 

titolo: Where the dark stands still - la foresta dell'amore eterno
autore/autrice: A.B. Poranek
genere: fantasy romance / folklore est europa
auto-conclusivo/saga: auto-conclusivo
personaggi principali: Liska e Leszy

Trama

Liska sa che la magia è mostruosa e che chi la pratica è malvagio. Ha fatto di tutto per sopprimere il potere che le sboccia nel petto, con conseguenze disastrose. Così, per liberarsene, fugge dal suo villaggio e si inoltra nella Driada, il pericoloso bosco-vivo, per rubare il mitico fiore di felce, che le permetterà di esprimere il desiderio di una vita senza magia.
Oltre al fiore, però, nella foresta Liska trova il Leszy, il demone guardiano del bosco, che invece di ucciderla le offre un patto: un anno di servitù in cambio del desiderio del fiore di felce. Costretta ad accettare per non morire, la ragazza viene portata dal mostro nel suo fatiscente maniero divorato dal bosco, e qui comincia a intravedere il groviglio di segreti e fantasmi che avviluppano il suo ospite. Eppure, intrecciati al dubbio, iniziano a germogliare in lei sentimenti nuovi.
Ma qualcosa si sta svegliando nella Driada, qualcosa di letale e senza pietà. Qualcosa che spaventa persino il Leszy. Qualcosa che non può essere sconfitto, se Liska non abbraccia il mostro che ha sempre temuto di diventare…

Recensione

Where the dark stands still è il romanzo d'esordio dell'autrice A.B. Poranek che intreccia le storie del folklore polacco ad una storia fatta di accettazione, sacrifici e conquiste di una giovane ragazza Liska che per tutta la vita è stata cresciuta con l'idea di nascondere la sua vera natura in quanto pericola e mostruosa. 

Liska non è mai stata accettata pienamente dalla gente del suo villaggio e in fondo neanche dai suoi genitori, o meglio da sua madre, che l'ha sempre temuta e spinta ad essere una ragazza invisibile, anonima... Liska sa che la magia è qualcosa di malvagio e chi la pratica è corrotto dal maligno, o almeno questo è quello che il prete del paese ha sempre professato come verità indiscutibile. Ma Liska ha un motivo ulteriore per credere che la magia sia l'incarnazione del male, perché lei fin da piccola a causa di essa ha dovuto vivere una vita fatta di privazioni, sensi di colpa, sofferenza e freddezza. Inoltre la sua magia ha causato la morte di suo padre e ha fatto soffrire la sua unica amica nonché cugina.
A causa di tutto ciò, Liska è determinata a far sparire da dentro di sè questa magia, per poter vivere finalmente una vita normale, ricevendo così amore e affetto come tutti gli esseri umani.
Nella notte della fine dell'estate, Liska prende una decisione perchè la morte non la spaventa se quella è la vita che deve vivere: si inoltrerà nella Driade, foresta abitata da tutte le creature pericolose, e andrà alla ricerca del fiore delle leggende quello che se raccolto all'alba esaudirà il desiderio più profondo della persona che l'ha colto. Liska sa che questa potrebbe essere solo una leggenda, una favola che si racconta ai bambini prima di andare a letto, ma non ha altre alternative per questo sà che deve farsi coraggio e inoltrarsi nel bosco. Qui però non solo rischierà la vita, ma arriverà anche nei pressi di una dimora, un tempo bellissima, che ormai ha solo un fascino decadente e oscuro. L'incuria regna sovrana così come la vegetazione che ne fa da padrona. Eppure sarà lì che incontrerà il Leszy, il demone guardiano del bosco, che invece di ucciderla le propone un patto: un anno al suo servizio e in cambio lui esaudirà il suo desiderio più profondo.
Se è risaputo che fare un patto con il demonio non è di certo la cosa più saggia da fare, è anche vero che Liska è disperata, senza aspettative per il futuro e intrappolata in una vita e in un luogo che anche se chiama casa, non l'ha mai accettata.

“Sa poco e niente degli uomini, dunque, e li guarda il meno possibile. 
Nel Leszy però c’è qualcosa che attira il suo sguardo, vincendo il sue eterno disinteresse. 
Non ha il fascino di cui i suoi compaesani vanno fieri, quel fascino fatto di linee grezze, mascelle quadrate, mani callose e folti baffi in vista. No, il Leszy le appare etereo, intangibile”

Da qui inizierà un romanzo che è veramente un viaggio dell'eroe, Liska nonostante la sua condizione, è sempre pronta ad empatizzare con le creature e a rischiare la sua vita per salvare il prossimo. Mossa da un'istinto curioso e da una bontà incondizionata, Liska che per tutta la vita è stata considerata un mostro, una reitta, una presenza anonima ma ingombrante, nel cuore della Driada, considerata pericola e luogo di ogni male, rinasce e scopre finalmente se stessa e le sue potenzialità. Ma sopratutto Liska scopre una narrazione alternativa alla storia che le è sempre stata raccontata, dove chi ha poteri come i suoi, non veniva considerato un mostro, ma un'essere speciale da istruire e guidare, insomma una risorsa per interi popoli. 

“Perché le donne dotate di magia sono per natura più potenti degli uomini. 
Certo ciò vuol dire che da bambine perdiamo il controllo più facilmente, ma una volta 
raggiunti il nostro potenziale… Diventiamo incontrastabili. 
Se ci avessero lasciato praticare in santa pace, gli uomini avrebbero perso tempo il loro potere.
E'per questo che mettono in giro certe voci e si rifiutano di prenderci come apprendiste.”

Per quanto la prima parte del romanzo sia stata molto introduttiva, con lunghe descrizioni degli ambienti, delle leggende e del conflitto interiore di Liska, ho trovato il romanzo veramente bellissimo, con una seconda parte ricca d'azione, verità nascoste e rivalutazione e scoperta del personaggio enigmatico e criptico del Leszy che si è rivelato essere solamente una persona che si è immolato per il benessere dell'intero mondo, assumendosi la responsabilità di gestire e controllare tutte le creature affinché gli umani potessero vivere in pace e serenità. 

Forse un po' sciocca, sdolcinata e che crede sempre al lieto fine, un po' lo sono… Quando mi sono approcciata a questo libro non sapevo nell'effettivo cosa aspettarmi, ma di certo non mi aspettavo di trovarmi a leggere una storia così bella, magica e potente. Una storia che con delicatezza, dolore e forse un po' di smarrimento si è fatta larga nel mio cuore. 
Fino alla fine, con il fiato in gola, gli occhi lucidi, divoravo le parole nella speranza di leggere quello che cercavo. Eppure anche se non ho trovato quello che stavo cercando, ho ricevuto in dono un finale dolce amaro, fatto di una triste verità ma anche di tanto coraggio e di sacrificio per un bene superiore. Perchè a volte si è nati per un destino che non riguarda solo se stessi ma il benessere di più persone e in questo caso di una minoranza considerata reitta e non degna d'amore, quando invece l'amore, l'ascolto e l'aiuto sarebbero state le carte vincenti per vivere in un mondo armonioso.

“Essere il custode della Driada, però, mi ha insegnato una cosa: 
se il mondo non ha un posto per te, prendi martello e scalpello e fattene uno tu.”

Non approcciatevi a questa storia per leggere un fantasy in cui la parte centrale è la storia d'amore perché non è così, ma approcciatevi a questa storia per leggere di una storia unica, delicata, vivida, fatta di sofferenza, di coraggio, di amore e di accettazione di sé. Infatti, la componente romantica è marginale, secondaria, da accompagnamento a quello che è il viaggio intrapreso da Liska. Si tratta solo di uno dei tanti tasselli che compongono quest'avventura.

Mi è sembrato proprio di leggere una storia il cui centro fosse il viaggio dell'eroe, dove però l'eroe in questo caso è un'eroina, che ha come colpa quella di essere nata con dei poteri. Liska affronterà tante prove, tante sfide molto personali, perchè il compito più arduo sarà quello di accettare se stessa, la sua natura, abbracciandola e sopratutto comprendo che non c'è un solo modo di vivere e vedere la vita, che ognuno si deve ritagliare il suo posto nel mondo, creandosi una propria storia. Ma Liska in questo viaggio scoprirà anche cosa significa amare ed essere amata e di quanto il tempo sia prezioso perché nulla è eterno.

”É un demone, ha compiuto anti mostruosi, ma insieme a lui si sente completa. E forse questo, più di ogni cosa, gli ha legati: la ragazza ama troppo e il ragazzo che ama troppo poco, due fili intrecciati sul telaio della storia.”

Io non ho parole negative o critiche da muovere a questo libro, perché l'ho AMATO. Ho apprezzato ogni singolo aspetto tra cui il bellissimo stile di scrittura poetico, a tratti onirico, accurato nella scelta lessicale delle parole e nelle descrizioni che hanno reso il paesaggio vivido, reale e tangibile.

XoXo
Chiara, Labotteghinadeisogni

I miei social:
Instagram 
https://www.instagram.com/labotteghinadeisogni?igshid=MjEwN2IyYWYwYw%3D%3D

Tiktok 
https://www.tiktok.com/@labotteghinadeisogni?_t=8d4hdW0fRiE&_r=1

lunedì 27 ottobre 2025

Recensione "Rosso Trachea"

 Rosso Trachea 
di Franz Konig 

Informazioni utili

titolo: Rosso trachea 
autore/autrice: Franz Konig
genere: thriller 
auto-conclusivo/serie: 1 di una serie di libri auto-conclusivi
personaggi principali: Doc Roversi e Angelina Carta

Letto in collaborazione

Trama

Roversi è un medico, lavora presso un piccolo ospedale di provincia, Vignola, nella Divisione di Ortopedia. In una notte di reperibilità è chiamato a operare una ragazza coinvolta in un grave incidente in moto. Tony, il guidatore, muore per i danni addominali, ma la ragazza se la cava e le fratture guariscono. Dopo qualche mese la ragazza viene trovata nel suo letto uccisa da una profonda ferita alla gola. Angelina Carta è un agente scelto, da poco dislocata in quel paesotto, ed essendo l'ultima arrivata, viene incaricata di raccogliere i dati e impostare l'indagine della morte di quella ragazza. Tanto, lei lo sa, di prostitute anche belle e simpatiche ne vengono uccise dappertutto e tutti i giorni e il colpevole è sempre un cliente. Poi il protettore della ragazza muore nell'incidente stradale. Angelina è una ragazza arrabbiata, antisociale e delusa dal mondo maschile, e non sapendo con chi cominciare decide di interrogare per primo il Doc. Roversi, almeno come persona informata sui fatti. Maria Dos Santos è la vittima.

Recensione

Rosso trachea è il primo medical thriller di una serie di romanzi auto-conclusivi che vede come protagonista il dottor. Roversi medico, ortopedico, che lavora presso un piccolo ospedale di provincia, in cui sono pochi i fatti degni di nota. 

Si tratta di un libro breve ma funzionale, in cui viene sviscerata una trama interessante e ricca di elementi da scoprire sul caso senza però tralasciare quello che è l'aspetto umano. Infatti la storia, per quanto incentrata quasi unicamente sul caso, l'uccisione violenta di una giovane donna Maria, è ricca anche di riferimenti che caratterizzano a tutto tondo il dottor Roversi, che gli amici chiamano Doc. 

Doc è un uomo meticoloso sul lavoro, unica valvola di sfogo per una vita noiosa e fredda che vive dentro casa. Si tratta di un uomo buono, sempre pronto ad aiutare il prossimo che ha anche una grande empatia cosa che lo porta ad essere ben apprezzo nel paese. Purtroppo però vive tormentato da incubi violenti e ossessivi che ormai gli anno tolto il sonno, anche se è stato sempre affetto dall'insogna, ma negli ultimi due anni la cosa è peggiorata. Per quanto abbia una moglie e una figlia, in realtà è profondamente solo e privo di legami veramente affettivi: la moglie, una casalinga che ha smesso di lavorare per accudire la figlia, passa le sue giornate in un mondo tutto suo, fatto di molteplici interessi che la portano a stare sempre fuori casa. La loro figlia, ormai grande, vive fuori in città per seguire l'università e la loro grande casa risuona sempre più vuota e asfissiante per il dottore. 
Tra la stanchezza dell'insogna, la vita priva di emozioni e solitudine che vive, il Doc si concentra esclusivamente sul lavoro. E sarà proprio durante un suo doppio turno, che viene convocato nel cuore della notte per un'incidente stradale. 

Due sono i giovani coinvolti: Tony e Maria. Se Tony appare gravemente ferito e muore poco dopo, la bella Maria, grazie alle sapienti cure del Doc, supera brillantemente l'intervento per alcune fratture e contusioni che aveva e dopo tempo viene dimessa. Ma la giovane rimane impressa da subito al Doc, non solo per la sua incredibile bellezza, ma anche per l'eleganza e la dolcezza con cui si rivolge a chiunque. Quando alcuni mesi dopo, scopre che è la vittima di un bruttissimo omicidio, un'ossessione e un'inquietudine costante, fanno perdere la lucidità al Doc che non riesce a pensare ad altro. Continua a rivederla bella e sorridente aggirarsi per i corridoi e capisce, fin da subito, che non può rimanere con le mani in mano. Grazie ad una serie di passa parola, viene convocato dalla neo assunta Angelina Costa, che lo coinvolgerà nel caso come consulente, perché lei da sola, senza mezzi e supporto dai colleghi, sente di non riuscire a risolvere un caso, in cui non ci sono testimoni e dove nessuno ha visto niente.

Il punto di forza di questo romanzo è sicuramente lo stile di scrittura asciutto ma incisivo, in grado di rendere visivamente alla perfezione le scene e le situazioni descritte. Con un ritmo incalzante e serrato, l'autore porta il lettore all'interno di una storia scorrevole e avvincente, dove le parole si susseguono costanti e ritmate, attraverso dialoghi intuitivi e riflessioni eccezionali del Doc che fin dall'inizio da prova di grande spirito di iniziativa ma anche di intuito. Riesce a  cogliere dettagli, frammenti, inerzie che sembrano non colpire subito Costa, la quale inizia a fidarsi ciecamente dell'intuito del dottore, che apprezzerà anche molto per la sua empatia e dedizione. 

La storia è scorrevole, non troppo cruenta, nonostante la brutalità del delitto, e il ritmo così serrato rendono il romanzo avvincente e coinvolgente perfetto da leggere in un giorno. Un caso coerente in cui il colpevole è molto più vicino di quanto si immagini e in cui le cellule grigie del bravo dottor Roversi hanno sicuramente la meglio e permettono la risoluzione del caso.
Un thriller perfetto anche per chi si vuole approcciare al genere e non vuole niente di troppo violento o disturbante, ma cerca un caso verosimile e scorrevole, da leggere in poco tempo.

XoXo
Chiara, Labotteghinadeisogni

I miei social:

Instagram 
https://instagram.com/labotteghinadeisogni?igshid=MjEwN2IyYWYwYw==

Tiktok 
https://www.tiktok.com/@labotteghinadeisogni?_t=8d4hdW0fRiE&_r=1

mercoledì 22 ottobre 2025

Recensione "Ci siamo traditi tutti"

 Ci siamo traditi tutti 
di Maddalena Crepet


Informazioni Utili

titolo: Ci siamo traditi tutti
autore/autrice: Maddalena Crepet
genere: narrativa storica
auto-conclusivo/serie: auto-conclusivo
personaggi principali: Husky e Costanza

Letto in collaborazione con l'autrice






Trama

Lui fa l’operaio alla Breda, a Milano, e lo chiamano Husky per via dei suoi strani occhi chiari. Lei è la figlia di una famiglia romana benestante, la bella e spregiudicata Costanza. La loro prima vittima è Enea Cassini, un magistrato che indaga sull’Autonomia milanese: ucciso a sangue freddo con tre colpi di pistola. E in quel cupo inizio degli anni Settanta, per chi sceglie la lotta armata non c’è ritorno. Husky e Costanza, assieme a un manipolo di amici, sono usciti da Lotta Continua per fondare Prima Linea e sono decisi a punire o eliminare, con le loro operazioni, i «nemici del popolo». All’inizio è un’avventura che salda la loro relazione e i rapporti con gli altri compagni in un potente coagulo di passione e sangue, lealtà e missione. Poi cominciano le liti all’interno del gruppo e, con altre formazioni, la vita diventa clandestina, il pericolo si aggrava. Finché Husky capisce che non sta più combattendo per un ideale come credeva: l’unica cosa che gli interessa ormai è l’amore di Costanza.
E lei, invece, per cosa combatte?
Crepet fa rivivere con accuratezza una stagione di terrorismo, scontro politico, fermento sociale, accendendo uno sguardo partecipe anche sugli amori e i tradimenti, le speranze e gli orrori. Strappa la patina opaca del passato per indagare la verità di una gioventù tragicamente perduta eppure simile, negli slanci e nelle illusioni, a quella di ogni tempo. E restituisce la guerra civile italiana degli anni Settanta a tinte forti e inattese, come un’immagine restaurata che torna in vita per occhi nuovi e nuove riflessioni.


Recensione

Ci siamo traditi tutti è il romanzo d'esordio della bravissima Maddalena Crepet ambientato nel territorio italiano in un periodo politico, economico e sociale caldo e delicato, caratterizzati da episodi di violenza da entrambi i fronti e di tante vittime anche innocenti. 

L'autrice adottando il punto di vista del giovano Giovanni detto Husky, racconta la storia e il punto di vista di un gruppo di giovani ragazzi che alla fine del 1969 hanno deciso di staccarsi dal movimento Lotta Continua per fondarne uno nuovo che fosse mosso da degli ideali più profondi, da un'etica più giusta e da imprese ben progettate e studiate per eliminare i cosiddetti "nemici del popolo". 

Con uno stile asciutto e immersivo ci viene raccontato un periodo storico che abbraccia diversi anni e attraverso gli episodi più significativi; inoltre è stata veramente brava a saper utilizzare il gergo giovanile di quel periodo e anche le frasi dei vari dialetti, senza avere l'impressione di star leggendo una caricatura o un'iperbole di quello che si pensava fosse il modo di parlare dei giovani italiani degli anni 60/70.

Un'altra cosa che ho apprezzato molto è stata l'assenza di giudizi da parte dell'autrice, Infatti l'autrice rimane neutra nel narrare vicende anche molto ambigue da un punto di vista etico e morale, riporta solo su carta quelli che sono gli avvenimenti e sopratutto i conflitti interiore di Husky con la sua determinazione, i suoi ideali, il suo forte amore per Costanza, ma anche con i suoi dubbi, i suoi conflitti interiori e la sue insicurezze.

Si tratta di una storia che fornisce moltissimi spunti di riflessione e che sono estremamente attuali, perché ho trovato veramente interessante vedere come la mente umana possa essere fragile, facilmente influenzabile, a volte contraddittoria e incoerente...
Quello che sicuramente si percepisce di più è stato come il personaggi di Husky ad un certo punto, per quanto ormai le vicende si fossero fatte troppo intricate e uscirne appariva impossibile, riuscisse ad avere dei momenti di lucidità in cui cercava di interrogarsi sulle azioni compiute da lui e dall'intero movimento e sopratutto da come gli ideali iniziali, erano ben presto, stati sosttuti da una folle sete di vendetta. Husky, infatti, si interroga molto sulle vicende compiute anche da lui stesso in prima persona, eppure non sembra mai provare un vero e proprio sentimento di rimorso o di colpa per aver ucciso delle persone o comunque per essere stato coinvolto in tali azioni. L'unica certezza di quel periodo era il sentimento viscerale che provava per Costanza, era come se ad un certo punto, la lotta aveva perso importanza per lui, contonuava ad agire per inerzia, a causa di una corrente troppo forte che ormai li stava spingendo verso una direzione catastrofica. Eppure in ogni momento, in ogni delusione provata, in ogni uccisione perpetrata, in ogni perdita sentita, l'unica cosa che aveva importanza, per lui era il sentimento che provava per la bella e instabile, coraggiosa e testarda Costanza. Costanza era il suo epicentro e fino all'ultimo non ha mai pensato di salvarsi in maniera individuale, ma ha sempre pensato anche a Costanza, nonostante il cinismo, la freddezza e a volte la follia che la contraddistingueva. 

Ci siamo tutti traditi è un romanzo che vuole fari riflettere su come il bene e il male non è sempre distinto, su come il confine tra giustizia e ingiustizia sia spesso labile e su come una volta intrapresa la strada della violenza, delle uccisioni e della legge del taglione, inevitabilmente dalla strada della ragione si passa al torto, perché la giustizia non si protrae mai a colpi di pistola.

Sono rimasta totalmente rapita da questa storia che ho trovato veramente interessante sia da un punto di vista di fatti narrati che da un punto di vista di psicologia dei personaggi. Infatti l'introspezione è un'elemento centrale della narrazione ed è quello che ha reso la storia veramente completa e perfetta, almeno ai miei occhi.

Xoxo
Chiara, Labotteghinadeisogni

I miei social:

Instagram 
https://instagram.com/labotteghinadeisogni?igshid=MjEwN2IyYWYwYw==

Tiktok 
https://www.tiktok.com/@labotteghinadeisogni?_t=8d4hdW0fRiE&_r=1

Recensione "Funny Story"

  Funny Story  di Emily Henry Informazioni Utili titolo: Funny Story - un amore per finta autore/autrice: Emily Henry genere: romance autoco...